Bimbo rapito a Padova, la madre accusa il padre e due complici: trovato un furgone nero usato dai rapitori

Il piccolo è stato rapito la mattina del 5 ottobre, mentre era con la madre. I sospetti si concentrano sul padre a cui il tribunale di Bucarest aveva imposto il divieto di avvicinamento

Un Mecedes Vito di colore nero. Abbandonato vicino a un’officina meccanica nella periferia Nord di Padova. È questa l’ultima traccia lasciata dai rapitori che il 5 ottobre hanno portato via il piccolo David mentre passeggiava insieme sua madre. Il ritrovamento è avvenuto la sera del 6 ottobre, alle 22.30 circa. Ora i Carabinieri della stazione di Limena stanno effettuando tutti i rilievi per capire chi ci fosse dentro quel furgone. Secondo la madre uno di questi era proprio il padre del bambino. Il furgone era stato filmato dalle telecamere della tangenziale tra via del Plebiscito e Vigodarzere alle 8.34 del 5 ottobre mentre stava lasciando la città.


La dinamica

La mattina del 5 ottobre David, 5 anni, stava andando a scuola insieme a sua madre, una donna di 26 anni con doppia nazionalità moldava e rumena. Erano a Padova, quartiere San Lazzaro, dove vivevano dopo che il tribunale aveva deciso che David dovesse vivere con lei e non con l’ex marito, residente a Bucarest. Una scelta non accettata dall’uomo. Secondo la versione della donna, il padre con altri tre uomini si è presentato a bordo di un furgone nero. La donna ha raccontato che tre uomini sono scesi dal mezzo, hanno preso il bambino e lo hanno caricato sul furgone. Un rapimento. Il tribunale di Bucarest non solo aveva deciso l’affidamento esclusivo del piccolo alla madre ma aveva anche disposto il divieto di avvicinamento al figlio per il padre.


Foto di copertina: ANSA/US/CARABINIERI | Il furgone usato per il rapimento del piccolo David

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