Il dossier “segreto” di Forza Italia che accusa FdI e Lega: «Abbiamo perso per colpa loro»

Un documento del partito di Berlusconi se la prende con gli alleati per la sconfitta: «Salvini ha perso 635mila voti»

Un dossier segreto di Forza Italia rimbomba nel centrodestra. E accusa Fratelli d’Italia e Lega per la sconfitta alle elezioni comunali. Un documento di dieci pagine, spiega oggi Repubblica, che esalta il ruolo del partito di Silvio Berlusconi. Ma soprattutto, stigmatizza Matteo Salvini per i 635 mila voti bruciati e ripete quello che ha detto il segretario del Partito Democratico Enrico Letta a caldo dopo i risultati. E cioè che al centrodestra manca un federatore. Nella nota si segnala che «fra le candidature del centrodestra ai ruoli apicali solo due erano esplicitamente riconducibili a Forza Italia, Occhiuto in Calabria e Di Piazza a Trieste». E questo significa due cose: «Che vincono candidati non improvvisati, perché entrambi hanno una lunga storia politica alle spalle. E che vincono candidati con un profilo centrista come quelli che solo Forza Italia sa esprimere».


«La Lega ha perso 635mila voti»

Un chiaro riferimento alle candidature di Michetti a Roma e soprattutto di Bernardo a Milano. «Il centrodestra non riesce a vincere nelle grandi città, dove l’elettorato è più informato e più aperto all’Europa e al mondo… A differenza del passato non abbiamo neanche provato a competere per conquistare questo elettorato urbano. A Milano in passato ci eravamo riusciti con Albertini e Moratti e ci eravamo andati vicini con Parisi». Mentre ecco gli strali nei confronti degli alleati. «La nostra coalizione ha fortemente ridotto i voti soprattutto per effetto del forte calo della Lega, che ha perso in due anni 634.652 consensi, pari al 70,2 per cento». Un crollo da valutarsi escludendo dal calcolo Napoli, dove la lista del Carroccio non aveva partecipato. Un crollo che, è sottolineato nel documento “segreto” di Forza Italia, «è in proporzione maggiore anche a quello dei 5 Stelle».


Poi c’è Fratelli d’Italia. «Il calo della Lega — si scrive — si compensa solo in piccola parte con la crescita di Fratelli d’Italia». Vero che FdI è l’unico partito che ha guadagnato voti. Ma non si è rafforzato «nel modo clamoroso indicato dai sondaggi». E con una premessa quasi imbarazzata («Pur non attribuendo a questo dato più valore di quello che merita»), si fa notare che «in questa tornata elettorale Fi risulta il terzo partito dopo FdI e Pd. E prima di Lega e M5s». Il tutto si traduce in un chiaro ok al governo Draghi. «Il fatto di averlo appoggiato coerentemente, pur rimanendo nel centrodestra, ci ha premiato premiato — si scrive — con un risultato relativamente migliore rispetto agli alleati. E soprattutto ci ha dato un ruolo centrale. La scelta di opposizione di FdI è stata premiata meno delle attese mentre la partecipazione critica della Lega al governo è stata penalizzata». E tutto questo, viene osservato, «ci dà qualche carta in più da giocare in vista dell’elezione del capo dello Stato». In attesa del Grande Federatore. Mentre si annuncia «il ritorno in campo del presidente Berlusconi».

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