In Evidenza IsraeleTrasporti pubbliciFedez
POLITICAFdIFinanziamenti illecitiInchiesteLegaLobby neraLombardiaMilanoNeofascismo

Il consigliere della Lega Max Bastoni: «Orgoglioso di partecipare alle iniziative dei fascisti»

09 Ottobre 2021 - 05:15 Redazione
massimiliano bastoni lega fascisti
massimiliano bastoni lega fascisti
Il suo nome nell'inchiesta sulla lobby nera nel Carroccio e in FdI. Ma lui non si scompone: «Quelli di Lealtà Azione consegnano pacchi alimentari, nel 2021 parlare di fascismo è fuori tempo»

Massimiliano Bastoni detto Max è consigliere regionale della Lega e si è candidato (senza successo) alle elezioni comunali di Milano, rimediando 700 voti. Il suo nome compare nell’inchiesta di Fanpage sulla lobby nera di Milano ma lui non sembra preoccupato dai filmati da cui emerge la sua vicinanza con il gruppo “Lealtà Azione” che si ispira ai neonazisti Hammerskin ed è molto attivo a Milano. Proprio loro erano presenti all’inaugurazione del suo comitato elettorale nella sede della onlus, in via Pareto 14. Ieri Bastoni ha annunciato una querela a Corrado Formigli, il conduttore di Piazzapulita che l’ha definito neonazista.

E in un colloquio con La Stampa dice di avere registrazioni del giornalista di FanPage: «Dopo un minuto che mi conosceva mi voleva dare 50 mila euro». Ma c’è di più per Bastoni e il suo rapporto con Lealtà Azione: «Partecipo alle loro attività. Consegnano pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà (ma non a quelle straniere, ndr), fanno tornei contro la pedofilia, hanno un servizio legale per fare domanda per le case popolari (per italiani, ndr). Questi sono i cattivi fascisti di “Lealtà Azione” e io sono orgoglioso di partecipare alle iniziative di questi cattivi fascisti di “Lealtà Azione”».

Anche se lui non si definisce fascista: «Nel 2021 parlare di fascismo, sia in senso positivo che negativo, è fuori dal tempo. Non la ritengo una offesa, non entro nel dibattito “fascismo/antifascismo”, sono molto pragmatico: gli italiani hanno altri problemi». Infine, due parole su Roberto Jonghi Lavarini: «È una delle tante persone che gravitano nel mondo della politica italiana, è un po’ una macchietta. Ma le pare credibile che Jonghi Lavarini possa aver portato 5 mila voti a Ciocca? Alla cena che gli ha organizzato c’erano 40-50 persone: ecco, quelli sono i voti che porta “il Barone Nero”».

Leggi anche: