Meloni: «Sulle mascherine di Arcuri ci insultavano. Raccomandazioni al commissario da noi? Querelo» – Il video

La leader di Fratelli d’Italia rivendica di aver avuto dei meriti nel passaggio dall’ex commissario al generale Figliuolo, avvenuto con l’insediamento di Draghi a Palazzo Chigi

La leader di Fratelli d’Italia ha convocato una conferenza stampa nel pomeriggio di oggi, 19 ottobre, per commentare la vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’ex commissario all’emergenza Domenico Arcuri, da sempre nel mirino di Fratelli d’Italia per la gestione della prima fase della pandemia. Conferenza che, per certi versi, serve a spostare l’attenzione dagli ultimi risultati delle elezioni amministrative, infelici per il centrodestra e, in particolare, per il candidato romano della coalizione, Enrico Michetti. «Apprendiamo dalla stampa che l’ex-commissario Arcuri è stato indagato e ieri ascoltato lungamente dalla Procura – ha esordito Giorgia Meloni -. Voglio rivendicare e ricordare che Fratelli d’Italia da mesi pone le vicende di una gestione che ha molti lati poco chiari, sui quali abbiamo chiesto la massima chiarezza. Per diversi mesi siamo stati insultati per aver chiesto questa chiarezza. Oggi mi aspetto le scuse di tutti quelli che, invece di aiutarci a fare trasparenza su miliardi di euro degli italiani, hanno preferito attaccarci».


«Riteniamo di aver avuto un ruolo nella sostituzione del commissario Arcuri. Draghi in qualche maniera ci ha dato ragione e mi pare che ci dia ragione anche la magistratura», ha aggiunto la leader di Fratelli d’Italia. Poi, ha lanciato una sfida agli altri partiti dell’arco parlamentare: «Nelle prossime ore pubblicheremo un nuovo dossier, ma sono qui a chiedere a tutti i partiti di approvare la proposta di legge di Fratelli d’Italia che giace in parlamento da febbraio per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione commissariale durante l’emergenza Covid. Mi aspetto una risposta ufficiale: chi vuole andare fino in fondo o preferisce girarsi dall’altra parte». Inoltre, parlando ai giornalisti, Meloni ha annunciato che presenterà querela nei confronti del quotidiano Domani. «Durante la pandemia tanti mi hanno chiesto come essere utili, e io ho detto solo di parlare con Arcuri, di mandare una mail al suo collaboratore e che di più non posso fare. Tutto qui. Apprendo dalla stampa oggi tutto il resto. Ma non ho mai raccomandato terzi. Domani presento una querela per diffamazione. Sono stanca di questo giornalismo».


Il giornale diretto da Stefano Feltri aveva parlato di raccomandazioni fatte da Meloni nell’ambito dell’approvvigionamento pubblico di dispositivi di protezione individuale. «Tanti durante la pandemia mi hanno cercato per dirmi “abbiamo le mascherine”. Io ho sempre risposto: “Manda una mail a Stefano Fabrizi, braccio destro di Arcuri”. Da questo ad arrivare a dire che ho raccomandato amici ce ne passa. Ritrovarsi sui titoli per aver dato una mail al presidente di Confartigianato moda è un modo bizzarro di fare giornalismo. Mi sarei aspettata che qualcuno mi telefonasse per avere la mia versione dei fatti, ma evidentemente nel giornalismo di regime non è previsto». Sempre nel corso della conferenza stampa, Meloni ha risposto ai dubbi dei giornalisti che le chiedevano di sue pressioni a Lega e Forza Italia per lasciare il governo Draghi: «Non ho formalizzato nessuna richiesta di questo tipo».

Qualche ora prima della conferenza stampa, Meloni, su Facebook, aveva pubblicato un post per denunciare il clima d’odio del quale si sente vittima: «Scendono in piazza contro la violenza ma vorrebbero vedere penzolare il cadavere del leader dell’unica opposizione. E la sinistra muta. Politici, giornalisti, commentatori che hanno aizzato l’odio per bieco calcolo elettorale se ne fregano, ovviamente, delle conseguenze che potrebbe avere questo clima. E ti fanno pure la morale. Che schifo».

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