Cottarelli: «È una legge di bilancio di compromesso, Draghi rinvia le scelte per non scontentare»

Il presidente dell’Osservatorio sui conti pubblici: «Pensioni e reddito, nessuna riforma. Anche il taglio delle tasse sul lavoro è solo un primo passo»

Il professor Carlo Cottarelli, presidente dell’Osservatorio sui conti pubblici, parla oggi in un’intervista a La Stampa della Legge di Bilancio del governo Draghi. E sottolinea che si tratta di un tipico esempio di “Kick the can down the road“. Ovvero di una Finanziaria che «rimanda a una discussione successiva diversi interventi per evitare scontri con le parti sociali». Nel provvedimento, spiega l’ex commissario alla Spending review di Renzi, ci sono misure «abbastanza ragionevoli, però continuiamo ad aumentare il debito, anche se con il rimbalzo della crescita il rapporto debito-Pil comincia a ridursi». Cottarelli parla della soluzione di Quota 102 per le pensioni: «Si potrebbe dire che tra un anno si tornerà alla situazione pre Quota 100. In realtà, il governo vuole discutere un nuovo assetto e questo ha tranquillizzato i sindacati. È una legge di bilancio che rinvia diversi interventi a una discussione successiva per evitare scontri. Non si voleva turbare la ripresa dell’economia con un conflitto con i sindacati».


D’altro canto «quando si ha una maggioranza così variegata bisogna trovare dei compromessi, è inevitabile. Non mi aspettavo qualcosa di molto diverso». Sul reddito di cittadinanza, con le modifiche varate ieri «mi sembra ci sia un restringimento dei criteri, si cerca di attenuare gli effetti negativi. Non è una revisione complessiva del reddito di cittadinanza. Resta sostanzialmente lo strumento che era prima. Ci sono alcuni cambiamenti, ma non è una riforma». Anche il taglio delle tasse sul lavoro «è il primo passo della riforma fiscale di cui ancora non si sa molto. Tenendo conto della situazione di bilancio, senza andare a tagliare la spesa non credo si potesse fare molto di più».


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