G20, le prime crepe. Macron: «Sul clima siamo pronti a fare il massimo ma abbiamo rischiato defezioni»

Dalle indiscrezioni di ieri sembra che questo G20 potrebbe rivelarsi un bluff, con impegni molto vaghi sul cambiamento climatico

«Nulla è mai scritto prima di una Cop». Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che i grandi del mondo, riuniti in queste ore a Roma, sono pronti «a fare il massimo per contribuire in modo utile» alla Cop26 di Glasgow. «Nelle ultime ore, alcuni Stati minacciavano la defezione. Ma c’è stato un lavoro diplomatico di due anni. E la cooperazione tra l’Europa, gli Usa e la Cina è stata assolutamente essenziale», ha detto in un’intervista al Journal du Dimanche, in merito ai negoziati sul clima. Ieri invece la notizia di un G20 che potrebbe rivelarsi un bluff. I Paesi hanno infatti confermato l’intenzione di contenere e limitare il riscaldamento globale, tenendosi dentro un aumento massimo della temperatura che non sfori il grado e mezzo, come deciso dall’accordo di Parigi, ma tutto è rimasto relegato a impegni molto vaghi. La linea intrapresa sulla crisi climatica nel corso del weekend romano trapela da una bozza del comunicato finale riportata da Reuters e confermata da fonti Ue. «Rimaniamo impegnati nell’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5» con «azioni significative ed efficaci» dei Paesi.


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