No! Il Green pass non controlla l’evasione fiscale dei ristoratori

L’origine del meme potrebbe essere una burla, ma qualcosa è andato storto ed è diventato per qualcuno la prova di una «nuova dittatura»

La scoperta di alcuni cittadini secondo cui dietro il Green pass ci sia Sogei, società interamente controllata dal ministero dell’Economia, ha fatto scattare strane idee riguardo il controllo fiscale sulle tasse dei privati e degli esercenti. Circola un meme con cui si avvertono questi ultimi affinché stiano attenti a non dichiarare 100 euro di incasso a fine serata se invece hanno “scansionato” almeno 200 Green pass al giorno. Si tratta di un avviso fuorviante perché di fatto non c’è alcun controllo di tipo fiscale.

Per chi ha fretta

  • Il meme potrebbe essere nato come burla, ma a volte accade che perda questa funzione e venga poi preso sul serio.
  • Sogei non raccoglie alcun dato riguardo le verifiche dei Green pass.
  • L’applicazione VerificaC19, l’unica per il controllo della certificazione valida dei clienti, lavora anche offline e in qualunque cellulare.
  • Il codice dell’applicazione VerificaC19 è pubblico, essendo un open source, e qualunque programmatore potrà constatare l’assenza di un collegamento con un fantomatico database di controllo dei ristoratori.

Analisi

Ecco sotto riportata l’immagine e di seguito il testo che circola online: «Vorrei ricordare ai ristoratori che il Green pass è gestito da SOGEI, quindi se scansionate 200 Green pass al giorno, evitate di dichiarare 100 euro di incasso a fine serata…».

In seguito alle informazioni fornite in questo articolo, potremmo pensare che si tratti di una burla per convincere i ristoratori non corretti ad operare onestamente senza evadere il fisco, ma per qualcuno è la prova di una trappola: «La trappola per ristoratori e bar è stata posizionata …e ci sono caduti tutti, senza fiatare. Buona fortuna per voi, Boccaloni»

Sia chiaro, il post sopra riportato dalla pagina Facebook Cuore Italiano non è ironico perché ne segue un altro molto più dettagliato:

Verifica green pass: un nuovo servizio NoiPA (sogei) per la verifica della certificazione verde COVID-19. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso la piattaforma NoiPA mette a disposizione un servizio non oneroso per la verifica della validità della certificazione verde ….si capisce la trappola dove sono caduti i ristoratori o no ? 100 skanner di green pass dovranno corrispondere ai 100 scontrini …. anche per i clienti è uguale …100 skannerizzazioni nei ristoranti dovrà corrispondere ad un adeguato reddito …si va verso la nuova dittatura …. svegliatevi non siete più liberi

Per altri, come riportato nei precedenti articoli, sarebbe la dimostrazione che il Green pass non sia stato introdotto con fini sanitari (un esempio qui).

La piattaforma NoiPA

In uno dei post precedentemente riportati veniva tirata in ballo la piattaforma NoiPA come prova di un controllo sull’operato dei ristoratori. In realtà, questa riguarda i dipendenti pubblici e quelli privati per aziende con più di 50 dipendenti, come spiegato in un precedente articolo di Open, e non i clienti. Ecco quanto spiegato sul sito ufficiale:

A partire dal 15 ottobre, come indicato nel DPCM del 12 ottobre 2021, tutte le Amministrazioni che usufruiscono della piattaforma NoiPA per la gestione del personale potranno effettuare quotidianamente la verifica della validità delle certificazioni dei dipendenti effettivamente in servizio, utilizzando la nuova funzionalità disponibile nell’area privata del portale NoiPA, nel pieno rispetto della protezione dei dati personali e con modalità di accesso che garantiscono elevati livelli di sicurezza.

VerificaC19 lavora offline

Il controllo della validità del Green pass di un cliente avviene tramite l’applicazione VerificaC19, e non tramite la piattaforma NoiPA. Nel sito ufficiale del Green Pass si spiega l’esatto funzionamento dell’app:

Il processo di verifica delle Certificazioni verdi COVID-19 prevede l’utilizzo della app di verifica nazionale VerificaC19, installata su un dispositivo mobile. Tale applicazione consente di verificare l’autenticità e la validità delle certificazioni senza la necessità di avere una connessione internet (offline) e senza memorizzare informazioni personali sul dispositivo del verificatore.

L’applicazione può essere installata in qualunque cellulare, privato o aziendale. Per esempio, il controllo del certificato verde dei clienti potrebbe essere effettuato utilizzando uno smartphone del fantomatico «cugggino che lavora alla Postale» senza che nessuno possa contestarne l’uso. In caso di controlli da parte delle autorità, l’unica verifica è quella di riscontrare la titolarità del Green pass e dell’effettivo corretto controllo da parte del ristoratore.

Lavorando offline, l’applicazione potrebbe essere tranquillamente usata da qualunque cellulare anche senza SIM o in modalità aerea. Ecco l’esempio pratico:

VerificaC19 non raccoglie dati

L’applicazione, di fatto, legge un QR Code e controlla che questo contenga la conferma della validità, ma non fornisce alcun dato a Sogei dell’avvenuto controllo. Ecco quanto spiegato nelle FAQ dell’applicazione alla domanda «In fase di verifica della Certificazione, i miei dati personali sono tutelati?»:

Grazie all’utilizzo di un’App di verifica, che in Italia si chiama VerificaC19, il personale addetto avrà la possibilità di verificare la validità e l’autenticità delle Certificazioni. Sarà sufficiente mostrare il QR Code della Certificazione. In caso di formato cartaceo, piegando il foglio, sarà possibile tutelare le proprie informazioni personali. Il QR Code non rivela l’evento sanitario che ha generato la Certificazione verde. Le uniche informazioni personali visualizzabili dall’operatore saranno quelle necessarie per assicurarsi che l’identità della persona corrisponda con quella dell’intestatario della Certificazione. La verifica non prevede la memorizzazione di alcuna informazione riguardante il cittadino sul dispositivo del verificatore.

Qualunque programmatore potrebbe verificare le funzionalità dell’applicazione trattandosi di un open source. Ecco i link a Github riportati nel sito ufficiale del Green pass:

Conclusioni

Il meme potrebbe essere nato come scherzo, al fine di convincere i ristoratori che evadono il fisco che ci sia una sorta di controllo che impedisca loro di farla franca. Come spesso accade, può succedere che uno scherzo venga interpretato diversamente, come in questo caso. Di fatto, la verifica dei Green pass non fornisce alcuna informazione alle autorità competenti chiamate in causa, in quanto l’applicazione preposta può lavorare offline da qualunque cellulare e non avendo alcun collegamento con presunti database pubblici di controllo.

Sia chiaro: questo non significa che potete evadere il fisco.

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