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L’effetto dei No Green pass sui contagi in Friuli-Venezia Giulia, Fedriga: «Così finiamo in zona gialla». Sabato raduno a Gorizia

08 Novembre 2021 - 22:06 Redazione
Intanto, il sindaco di Gorizia allerta i manifestanti in arrivo sabato 13 novembre: «Chi viene qui deve sapere che non saranno tollerate violenze»

Negli ultimi sette giorni in Friuli Venezia Giulia, la media dei nuovi casi è salita a 269 al giorno. Dal 27 ottobre scorso i nuovi casi sono tornati sopra i 200, con il picco raggiunto sabato scorso di 406 nuovi contati. Una situazione sempre più preoccupante che arriva dopo le diverse manifestazioni dei No Green pass nella regione, da Trieste a Gorizia, e che sembrano non conoscere sosta anche per i prossimi giorni. «Saremo in poco tempo in zona gialla – ha commentato il governatore Massimiliano Fedriga – non vogliamo vietare il diritto di dire la propria opinione, ma questo deve avvenire all’interno delle regole. Gli atti violenti devono essere condannati e perseguiti senza indugio, ma le regole sono anche quelle di evitare comportamenti che facciano, com’è successo purtroppo ed è continuato a succedere, aumentare il contagio: questo è inaccettabile. Pochi non possono limitare la libertà di tutti». Fedriga, soffermandosi sulle proteste dei No Green pass e sulle possibili restrizioni che un eventuale passaggio in zona gialla imporrebbe agli assembramenti, ha aggiunto: «In zona bianca le Regioni non possono emettere misure maggiormente restrittive, ma nel caso della zona gialla la Regione interverrà per andare a limitare situazioni pericolose per l’aumento di contagi. Il nostro obiettivo – ha concluso – come sistema regionale è impedire nuove chiusure e quindi lavoreremo perché l’irresponsabilità di pochi non si traduca in un danno per tutti».

La paura a Gorizia

Teme un picco di contagi Rodolfo Ziberna, sindaco di Gorizia, città che ospiterà una manifestazione No Green pass sabato prossimo, 13 novembre. Nell’ultima settimana l’incidenza, nella provincia, è salita a 94 casi ogni 100 mila abitanti. «Mi auguro che si svolga non con quei risvolti sgradevolissimi, esecrabili registrati a Trieste – ha sottolineato Ziberna, parlando di – fanatismo pericoloso». Ha raccontato, poi, che dai farmacisti che eseguono i tamponi, «nel pieno rispetto della privacy naturalmente, sono venuto a conoscenza che alcuni degli attuali positivi giungono dalle proteste di Trieste. È inutile dire che la filiera Gorizia-Trieste è immediata». Tornando alla manifestazione di sabato, il sindaco ha dichiarato: «Ho sempre affermato il sacrosanto diritto di esprimere le proprie opinioni e di manifestare, ma prima ancora vi è il sacrosanto diritto di assicurare la salute e l’incolumità dei propri cittadini, per buon senso prima ancora che per legge. Gorizia è una città pacifica e ha ospitato manifestazioni di ogni genere, non vogliamo assolutamente assistere a scene di violenza indecorose. I commercianti sono in ginocchio prima per la crisi poi per il Covid, non possiamo aggiungere ulteriori tragedie, non è possibile bloccare un sabato pomeriggio di commercio. Chi viene a Gorizia deve sapere che non saranno tollerate violenze. Le proteste dovranno essere civili ed educate altrimenti non saranno mai più autorizzate simili manifestazioni».

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