Terza dose, la corsa degli operatori sanitari: senza obbligo la copertura è già al 30%

Un salto del 12 per cento in sette giorni per medici e infermieri che hanno fatto ricorso alla dose booster, a distanza di quasi 10 mesi dalla seconda dose

Anche se il ricorso alla terza dose di vaccino anti Covid non è ancora obbligatorio, per gli operatori sanitari il ritorno agli hub vaccinali è stato quasi immediato. Finora circa il 30 per cento di medici e infermieri hanno ricevuto la terza dose di vaccino, con un balzo negli ultimi sette giorni del 12 per cento, rispetto al 18 della settimana scorsa. Secondo i dati elaborati dalla Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, Fiaso, sulla base di quelli forniti dalla struttura del commissario Figliuolo, su 2,1 milioni di dosi booster finora somministrate in tutta Italia, circa 415 mila sono state sfruttate a soggetti tra i 20 e i 60 anni, sostanzialmente la platea rappresentata dagli operatori sanitari, che contano in tutto 1,4 milioni di persone. Buona parte di loro aveva completato il ciclo vaccinale quasi 10 mesi fa, ormai fuori quindi dai sei mesi dopo i quali gli esperti stanno consigliando di ricorrere alla terza dose. Resta comunque in piedi l’ipotesi che il governo ripristini l’obbligo per gli operatori sanitari anche per la dose booster. Secondo il sottosegretario Costa, infatti, la decisione potrebbe arrivare nei prossimi giorni.


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