Missile russo distrugge satellite e mette in pericolo gli astronauti in orbita. Gli Usa: «Azione sconsiderata»

L’esperimento ha lasciato in orbita migliaia di pericolosi detriti spaziali. Evacuati gli astronauti della Stazione spaziale internazionale

Migliaia sono i detriti spaziali che orbitano intorno alla terra e ora, grazie all’azione «sconsiderata» della Russia, sono ancora di più. È l’accusa che muove il segretario di stato americano, Antony Blinken, al governo russo. Mosca, infatti, nella giornata di ieri ha condotto un test con un’arma satellitare, distruggendo un satellite russo in orbita. Un’operazione considerata dalla NASA molto rischiosa, che oltretutto pare abbia messo in pericolo gli equipaggi della Stazione spaziale internazionale (ISS) e della stazione orbitale cinese Tiangong. Secondo gli Stati Uniti anche i danni ambientali non sono da poco, riporta l’agenzia russa Tass: «Questo test ha prodotto oltre 1.500 frammenti di detriti orbitali, e probabilmente ne produrrà altre centinaia di migliaia in più – è la dichiarazione di Blinken – Secondo alcune previsioni basate su eventi analoghi in passato, i frammenti rimarranno in orbita per decenni, costituendo un rischio per gli astronauti e in generale per le attività spaziali istituzionali e commerciali».


In un primo momento Mosca non ha commentato l’accaduto, ma poi è arrivata la conferma da parte del ministero della Difesa russo: il satellite Kosmos, appartenente al gruppo di satelliti russi Selina-D, in orbita dal 1982 e ormai non più operativo, è stato distrutto «con successo» nel corso di un test. «Il ministero della difesa russo sta svolgendo attività pianificate per rafforzare la capacità di difesa – ha riferito l’ufficio stampa del ministero alla testata russa Novaya Gazeta – Sono, tuttavia, da escludere possibili danni alla sicurezza del Paese, sia spaziale che territoriale, da parte dei residui spaziali in orbita». Lunedì le autorità russe avevano diffuso la richiesta di mantenere libero lo spazio aereo intorno all’area di lancio di Plesetsk, circa 800 chilometri a nord di Mosca. Rilevata l’attività russa, la NASA ha svegliato anticipatamente i propri astronauti sulla ISS, invitandoli a mettersi al riparo all’interno di una capsula da trasporto, attraccata alla stazione e che può essere utilizzata come scialuppa di salvataggio, per abbandonare la base spaziale e tornare sulla Terra.


L’equipaggio della ISS è rimasto per circa due ore a bordo della capsula, fino a quando l’area della Stazione non è stata dichiarata nuovamente al sicuro. Nelle ore successive, però, sono continuate a circolare voci sugli effetti a lungo termine dell’esperimento. «La Russia ha messo a repentaglio la sostenibilità dello spazio e ha messo in pericolo l’uso e l’esplorazione spaziale per tutte le nazioni attraverso il suo comportamento sconsiderato e irresponsabile», ha detto Blinken. Per contro, Mosca ha risposto ai media russi, dicendo che gli Stati Uniti «sanno per certo» che i frammenti in orbita «non rappresentano una minaccia» e che sono costantemente monitorati. Le autorità russe hanno poi ricordato che in passato test simili sono stati effettuati anche da Cina, India e, soprattutto, Stati Uniti.

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