Retromarcia dell’Ue sulle case ad alto consumo: non sarà vietato venderle. Scatta lo stop alle caldaie a gas

La proposta per i nuovi standard energetici europei non prevede lo stop alle vendite sulle abitazioni che non rispettano i nuovi parametri, come invece era emerso nei giorni scorsi

Il pacchetto sul gas dell’Unione europea non prevede il divieto di vendita per le case a alto consumo energetico. Lo precisa Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea con delega al Green Deal, durante la presentazione del piano tenutasi oggi, 15 dicembre. L’ipotesi del divieto si era diffusa nei giorni scorsi, quando alcuni giornali erano entrati in possesso della bozza del documento sul Rendimento energetico dell’edilizia (la Energy performance building directive), contenente i nuovi standard energetici europei. «La nostra proposta non prevede alcun divieto di vendita per gli edifici con classe energetica G (quella con il rendimento energetico peggiore, ndr), per le seconde case e per il patrimonio storico», ha detto oggi, 15 dicembre, Timmermans. «Spetterà alle autorità nazionali individuare come far rispettare gli standard indicati dall’Ue».


Le modifiche nei prossimi anni

Le restrizioni sul lungo periodo comunque ci saranno, e l’Europa metterà a disposizione 150 miliardi di euro da qui al 2030 per finanziare le operazioni. Gli edifici dovranno rispettare standard minimi di prestazione energetica: entro il 2027, almeno il 15% del patrimonio edilizio non residenziale di ciascuno stato classificato di classe G dovrà essere ristrutturato per rientrare almeno nella classe F. Per quanto riguarda gli immobili residenziali, la scadenza è al 2030. L’operazione di adeguamento dovrebbe interessare un totale di circa 30 milioni di immobili in tutta Europa. A questo si aggiunge lo stop alle caldaie a gas a partire dal 2027 e l’eliminazione dei combustibili fossili dal riscaldamento entro il 2040.


Immagine di copertina: EPA/JULIEN WARNAND / POOL

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