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Il mini-lockdown di Capodanno (solo per i No vax?) nel decreto della stretta per Omicron

Green pass breve a 6 mesi, obbligo vaccinale per i lavoratori, test del tampone per i grandi eventi. Il governo Draghi verso la stretta. Mentre la nuova variante fa paura

La riduzione del Green Pass a 6 mesi. L’obbligo vaccinale per i lavoratori della pubblica amministrazione. Il test del tampone anche per i vaccinati che vogliono partecipare ai grandi eventi. A due giorni dalla convocazione della Cabina di Regia e del consiglio dei ministri che varerà la stretta con cui il governo Draghi vuole difendersi dalla variante Omicron il nuovo decreto prende forma. Con un’ipotesi sul tavolo: un mini-lockdown per il giorno di Capodanno. E l’imposizione del coprifuoco dalla sera del 31 dicembre fino al primo gennaio. Che però alla fine potrebbe essere esteso soltanto ai No vax. Mentre si discute ancora sulla Certificazione Verde Covid-19 rafforzata per chi prende autobus e metropolitane.

La survey del ministero

Mario Draghi però vuole attendere i risultati della survey del ministero su Omicron prima di muoversi. Attualmente la variante si sta rapidamente affermando sulla Delta. Spiega oggi Repubblica che le stime più caute dicono che il peso sul totale degli attualmente positivi certificati dal bollettino è di dieci volte superiore rispetto a due settimane fa. Con una percentuale arrivata tra il 2,5 e il 3% rispetto allo 0,2 del 6 dicembre. L’epidemiologo dell’Università di Milano Carlo Lavecchia ritiene però che la percentuale sia sottostimata e che nel frattempo Omicron sia arrivata già al 10% dei contagi. Ma per avere risultati definitivi ci vuole almeno una settimana. Roberto Speranza fornirà quindi al premier soltanto dati preliminari giovedì 23 dicembre. Sui quali il governo andrà a decidere.

Intanto l’esecutivo è diviso al suo interno tra rigoristi e aperturisti. La mascherina obbligatoria all’aperto è una delle regole su cui sono tutti d’accordo. Intesa anche sulla riduzione della durata del Green pass, attualmente a nove mesi. Si parla di cinque o sei. Fa invece molto discutere l’obbligo di test per assistere ai grandi eventi. Sia i governatori che alcuni ministri sono per il no. E anche gli esperti fanno notare che verrebbe preso come un provvedimento punitivo nei confronti di chi si è immunizzato. Anche il ministro della Cultura Dario Franceschini è contrario. Così come il responsabile della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. Che però spinge sull’obbligo per i dipendenti pubblici o per tutto il mondo del lavoro.

Super Green pass per bus e mercati?

Un’altra ipotesi che circola insistentemente è il Green pass rafforzato per i trasporti pubblici. Che era già sul tavolo all’epoca dell’ultimo decreto. Il Corriere della Sera scrive che il certificato potrebbe essere richiesto anche a chi va al bar o al ristorante. L’obbligo vaccinale resta come ultima arma. Così come l’imposizione della mascherina Ffp2 proprio per i trasporti pubblici. Il dispositivo di protezione individuale garantirebbe maggiore protezione. Il problema in questo caso è l’alto costo. Per il quotidiano è quasi certo che il governo varerà anche una serie di raccomandazioni per cenoni e veglioni. Così da limitare il contagio durante quelle riunioni familiari che sono viste come un’occasione per il virus.

Il divieto di feste e manifestazioni di piazza, già implementato da alcune Regioni, potrebbe finire anche nel decreto di Draghi. Scartata invece l’ipotesi del test per bar, ristoranti, cinema e teatri: perché il costo di una serata, tra biglietti e tamponi, diventerebbe proibitivo. Intanto, fa sapere sempre Repubblica, al policlinico Careggi di Firenze sono stati trovati 60 casi. Parte delle persone poi risultate positive avevano partecipato a una festa di Natale di personale sanitario. Anche se ultimamente molti casi stanno emergendo, l’idea generale tra gli esperti è che ci sia un’enorme sottostima a causa delle problematiche del sequenziamento. Che andrebbe rafforzato. Ma per farlo servirebbe più personale.

La stretta di Capodanno

Dell’ipotesi di un lockdown di Capodanno – circolata anche nei giorni scorsi – parla invece La Stampa. L’ala dura del governo spinge per una chiusura dalla sera del 31 all’alba del primo. Ma alla fine il coprifuoco dell’ultimo dell’anno potrebbe essere imposto solo ai non vaccinati. La norma in questo caso dovrebbe permettere di uscire a partire da una certa ora soltanto a chi è in possesso del Super Green pass. Gli altri dovrebbero rimanere a casa. Sempre secondo il quotidiano è caduta ora l’ipotesi dell’obbligo vaccinale per tutti i lavoratori e per gli studenti. D’altro canto il governo pensa che il boom dei casi arriverà proprio dopo Natale.

Riepilogando, quindi, gli interventi per ora considerati sicuri sono sostanzialmente tre. Il primo è la riduzione del green pass a 6/7 mesi, sulla quale gli esperti concordano e non sembrano esserci frizioni politiche nonostante la durata sia stata già ridotta meno di un mese fa. Il secondo è l’obbligo di mascherina all’aperto, una misura simbolica visto che molte Regioni e Comuni l’hanno già applicata con proprie ordinanze e visto che è già previsto in caso di assembramenti. Il terzo è il tampone obbligatorio per accedere a stadi, concerti e discoteche anche per i vaccinati, misura ritenuta fondamentale dagli esperti in vista delle feste di Capodanno. Sul resto il governo deciderà all’ultimo.

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