Il ministro Cingolani: «Torniamo a estrarre gas per tagliare la bolletta»

Il responsabile della Transizione Ecologica: abbiamo deciso che era meglio comprare gas all’estero piuttosto che sfruttare il nostro. È stato un errore

Sfruttare i nostri giacimenti di gas per tagliare il prezzo dell’energia in bolletta. È il piano illustrato oggi dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani in un’intervista rilasciata a Il Messaggero. Cingolani parte da un dato di fatto: attualmente l’Italia paga un conto più alto per il carbone rispetto alla Germania. «È il prezzo che paghiamo per aver fatto certe scelte. Abbiamo deciso che era meglio comprare gas all’estero invece di utilizzare il nostro. E ci troviamo a dover potenziare le rinnovabili il più rapidamente possibile. Ma non si fa in due anni. Quindi nei prossimi 12-18 mesi dobbiamo muoverci anche in altre direzioni. Come quella di aumentare la produzione nazionale di gas con i giacimenti già aperti», dice il ministro. Di quanto? «Potremmo aumentare di una quantità non esagerata. Magari raddoppiare i 4 miliardi di metri cubi attuali. Si possono fare degli accordi affinché venga utilizzato per aziende nazionali a un prezzo con il ministero vigilante». Ma il ministro non quantifica quanto risparmio avremmo: «Dipende dal tipo di accordo che si vuole raggiungere. Sicuramente una riduzione interessante. Dobbiamo utilizzare tutte le frecce a nostra disposizione. Deve essere chiaro però che il problema non lo risolviamo con una sommatoria di piccoli interventi. Se la crisi non rientra in tempi ragionevoli, ci vorrà una cura da cavallo».


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