Lei ha rinunciato alla carriera per farlo laureare: sì all’assegno di divorzio

La donna si è presa cura della famiglia mentre lui studiava e negli anni successivi. Ora l’ex coniuge dovrà versarle un assegno mensile di 250 euro

Si è laureato in ingegneria grazie all’impegno della sua ex moglie, che lo ha mantenuto per tutto il tempo e ha rinunciato a più alti livelli di impiego nel proprio settore per badare ai figli. Per questo motivo, l’ex coniuge dovrà versare alla moglie un assegno mensile di divorzio di 250 euro. È quel che ha stabilito la Corte di Cassazione in merito alla richiesta della donna. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta di Modena, la coppia è stata sposata per due anni: lei lavorava nel settore tessile come operaia, mentre lui era uno studente universitario. Dopo la nascita del secondo figlio hanno deciso di procedere alla separazione consensuale, avvenuta nel 1979, quindi più di quarant’anni fa. Da allora, la donna si sarebbe poi occupata dei figli senza chiedere supporto economico all’ex marito, diventato nel frattempo ingegnere. E dunque, ricostruisce la Cassazione, anche dopo la separazione lei avrebbe rinunciato alla carriera per occuparsi della famiglia, mentre lui non avrebbe versato nulla per contribuire alla crescita dei bambini. Al momento del divorzio, però, tre anni fa, la donna ha chiesto di vedersi riconosciuto un assegno e ora, dopo il ricorso dell’ex coniuge, la Cassazione ha deciso di darle ragione. «La sentenza impugnata – scrivono i giudici del Palazzaccio – ha dato conto, in piena applicazione dei principi sanciti da questa Corte, dell’apporto fornito dall’ex coniuge alla famiglia, evidenziando come l’impegno della donna abbia consentito al marito di laurearsi, potendo egli attendere, tempo pieno, agli studi prescelti, così con seguendo una collocazione lavorativa adeguata, nella rinuncia invece operata dall’ex coniuge a più altri livelli di impiego nel proprio settore lavorativo». Dunque l’assegno andrà pagato.


Leggi anche: