Come funziona la quarantena per i positivi e i loro contatti stretti e perché 10 milioni rischiano di finire chiusi in casa

Cos’è un contatto positivo, quando si può definire stretto e quando è necessaria la quarantena: un vademecum

Se la paura più grande avuta durante il cenone di Natale è che qualcuno cominciasse a non sentire più odori né sapori, tra i sintomi di Covid-19 più diffusi in assoluto, forse è il caso di chiarire cosa è necessario fare in caso di contatto con un positivo al virus. Nei prossimi giorni i festeggiamenti di Capodanno potrebbero causare ulteriori danni a quelli già fatti durante i festeggiamenti natalizi, per un gennaio 2022 all’insegna di milioni di quarantene. Attualmente hanno brindato in isolamento circa 2 milioni di italiani, «che nelle prossime settimane potrebbero diventare fino a 10 milioni», come ha previsto il primario del San Martino di Genova Matteo Bassetti. E anche lo stesso virologo Fabrizio Pregliasco, «considerando quante persone oggi vaccinate, ma con figli giovani, sono costrette a casa in quarantena per contatti con positivi», prevede un lockdown generalizzato «se non verranno messe in atto modalità differenti adatte alla diffusività di Omicron». In attesa di ulteriori direttive da parte del governo, cosa fare attualmente se ci si rende conto di aver avuto un contatto con un positivo? Come procedere se al contrario dovessimo essere noi i positivi?


Si parla di contatto con positivo se

È stata verificata l’esposizione a un caso probabile (perché sintomatico) o confermato, (tramite tampone rapido o molecolare) di Covid-19 nell’arco temporale che va dalle 48 ore prima dalla comparsa dei sintomi o dalla diagnosi in caso di asintomaticità ai 14 giorni dopo (sintomi e/o diagnosi).


Si parla di contatto stretto se

  • nel caso si abiti nella stessa casa con il soggetto risultato positivo o sintomatico
  • nel caso che si abbia avuto un contatto con saliva, mucosa, goccioline e secrezioni in generale del soggetto contagiato
  • si sono avuti contatti fisici in generale
  • se si è stati di fronte al viso del positivo a meno di 2 metri conversando per almeno 15 minuti
  • se si è stati nello stesso ambiente del contagiato senza mascherina, areazione e distanziamento

Si parla di contatto non stretto se

  • si è stati di fronte alla persona contagiata a meno di 2 metri meno di 15 minuti in un ambiente chiuso
  • abbiamo viaggiato (in treno, bus, tram, aereo ecc..) con un positivo a più di due sedili di distanza

Quando è necessaria la quarantena per un contatto

Quando si è un contatto stretto e quindi si è corso un rischio maggiore di aver contratto il virus. A differenza dei contatti non stretti che non hanno la necessità di isolarsi subito, ma solo quello di effettuare un tampone di verifica, il contatto stretto deve quarantenarsi immediatamente dopo aver saputo della positività di un soggetto con cui ha passato del tempo e nelle condizioni sopra descritte. Il primo passo da fare oltre a stare in casa è quello di avvisare il proprio medico di base che, a sua volta, informerà l’Asl competente alla quale spetterà disporre ufficialmente il periodo di quarantena o di sorveglianza.

Come funziona

Il periodo di isolamento di un contatto stretto varia a seconda del suo grande di protezione e immunizzazione dal virus.

  • Se il contatto stretto è vaccinato con due dosi o, ancora meglio, anche con dose booster la quarantena durerà 7 giorni dall’ultima esposizione alla persona positiva.
  • Se il contatto stretto non risulta vaccinato la quarantena durerà 10 giorni: isolamento in casa senza la possibilità di ricevere persone

Dopo il periodo di tempo stabilito, si procederà all’esecuzione di un tampone antigenico o molecolare. Solo un esito negativo metterà ovviamente fine all’isolamento.

In caso di positività

Se dopo i 7 giorni (in caso di contatto stretto vaccinato) o i 10 giorni (in caso di non vaccinato) il tampone attesterà la positività al virus e quindi l’avvenuto contagio, si dovrà rimanere isolati in casa per altri 10 giorni. L’iter successivo dipenderà molto dalla presenza o meno di sintomi.

  • Se positivi ma asintomatici, si potrà uscire dall’isolamento dopo 10 giorni e con un tampone risultato negativo
  • Invece se positivi con sintomi, si potrà uscire dalla quarantena dopo 10 giorni dalla comparsa dei sintomi: il test antigenico o molecolare che attesta la negatività del soggetto dovrà essere effettuato dopo almeno 3 giorni passati senza sintomi

Se positivi dopo 21 giorni

Se anche dopo gli ulteriori 10 giorni di quarantena, il tampone dovesse ancora dare esito positivo, la quarantena potrà terminare comunque. Dopo 21 giorni di isolamento si potrà uscire di casa anche se positivi ma soltanto in caso di asintomaticità da almeno 7 giorni.

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