Calderoli e Berlusconi al Colle: «Bastano 430 voti, il resto arriverà…»

Il senatore leghista: per Silvio, numeri alla mano, le possibilità ci sono tutte

Il leghista Roberto Calderoli, deputato dal 1992 al 2001 e poi fino ad oggi senatore, si schiera sul Quirinale in un’intervista al Corriere della Sera. Nella quale comincia con un pronostico: «Faccio una previsione: se il presidente viene eletto entro le prime quattro votazioni sarà un uomo, se si va alla quinta potrebbe toccare ad una donna. Ma non chiedetemi a chi corrispondono gli identikit». L’idea di Calderoli è che uno stallo prolungato anche dopo il primo abbassamento del quorum potrebbe portare i partiti a scegliere una figura super partes. Ma il senatore del Porcellum non sembra volere Draghi al Colle: «Senta, le dico la verità: si continua a parlare di Mattarella bis e di Draghi ma, con il massimo rispetto che tutti dobbiamo alle loro figure, è mai possibile che un Paese come il nostro non sappia trovare un’altra candidatura altrettanto degna? Se la risposta è negativa, tante vale che arrivi il commissariamento». E la figura potrebbe essere quella di Berlusconi. «Numeri alla mano, le possibilità ci sono tutte», dice Calderoli. Che poi fa un pronostico sui numeri: «Sulla carta il centrodestra ha 450 voti? Ma ne bastano 430, il resto arriva, dia retta a me…». L’ok al Cavaliere potrebbe arrivare in cambio «della garanzia che non si vada ad elezioni o di un futuro sereno…». Ma questo «non è Berlusconi che lo garantirebbe, ma la maggioranza che lo voterebbe. Si badi, lo voterebbe solo a fronte della garanzia che la legislatura arrivi fino in fondo».


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