Calissano, la Procura di Roma apre un’inchiesta per omicidio colposo: nelle prossime ore l’autopsia

Nella casa dell’attore 54enne trovato senza vita nel suo letto sono state raccolte molte pillole di psicofarmaci. Calissano le prendeva per curare una depressione. Gli inquirenti ipotizzano che possa essere morto per overdose

Per la morte dell’attore Paolo Calissano, 54 anni, trovato senza vita nel suo appartamento di Roma, i pubblici ministeri della capitale hanno aperto un’indagine per omicidio colposo. Il fascicolo è stato aperto per l’esigenza di effettuare una serie di accertamenti, tra cui anche l’autopsia. Calissano è stato trovato morto nel suo letto. In casa sono state raccolte molte pillole di psicofarmaci.. Sembra che l’attore le assumesse per curare una depressione. Gli inquirenti ipotizzano che possa essere morto per overdose. Secondo le prime risultanze investigative la casa era in ordine e senza segni di violenza. Secondo l’agenzia di stampa Agi il cadavere era in avanzato stato di decomposizione: chi indaga pensa che fosse morto da almeno due giorni. A dare l’allarme la compagna che non riusciva a contattarlo sul cellulare, che dopo alcune ore ha smesso di suonare. Lei ha contattato le forze dell’ordine.


La depressione

In casa non sono stati trovati messaggi e Calissano non ha telefonato a qualcuno. Il corpo è stato scoperto dopo le 23. La salma è stata sequestrata. È stata disposta l’autopsia. I carabinieri della stazione Medaglie d’Oro e i sanitari del 118 sono intervenuti nella casa dell’attore dopo la segnalazione arrivata al 112. La salma è stata portata all’obitorio del Gemelli per un’ispezione cadaverica. Calissano è stato un volto celebre delle fiction di successo negli anni ’90-2000, dalla “Dottoressa Gio” a “Linda e il Brigadiere“, fino a “Vivere“. Era nato a Genova nel 1967, figlio di un ufficiale dell’aeronautica e di una nobildonna. Aveva cominciato a lavorare negli anni Ottanta con la pubblicità prima di studiare recitazione alla School of Arts di Boston. Debuttò prima nel cinema con “Palermo-Milano solo andata” per poi partecipare alla serie americana “General Hospital” e a “Vento di Ponente“, girato proprio a Genova. Aveva anche partecipato nel 2004 a “L’Isola dei Famosi“, per poi ritirarsi a causa di un infortunio al ginocchio. La sua ultima apparizione in tv risale al 2018, nella fiction di Rai1 “Non dirlo al mio capo 2“. Nel 2005 una donna, Ana Lucia Bandeira, ballerina brasiliana madre di due figli, morì nel suo appartamento a Genova per overdose di cocaina. Lui è arrestato con l’accusa di cessione di stupefacenti e condannato a quattro anni di reclusione. Nel 2008 dopo un incidente stradale è stato trovato ancora positivo alla cocaina. Scontò la pena in una comunità di recupero dalla tossicodipendenza. Libero con l’indulto, tornò a recitare in teatro al Brancaccio di Roma con il musical “A un passo dal sogno“. Lasciò per un malore. Da anni era seguito da un amministratore di sostegno. Nel 2010 aveva prestato la sua automobile a Katherina Mathas, mamma del bambino ucciso in un residence a Genova Nervi. A ricordarlo oggi anche Barbara d’Urso, che ha lavorato con lui in “La dottoressa Giò“, su Twitter: «Ciao Paolo… Abbiamo lavorato tanti mesi insieme… Poi le tue fragilità hanno preso il sopravvento e ti sei perso… Nei miei ricordi sei il ragazzone gentile che sul set aveva sempre un sorriso per tutti».


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