È morto David Sassoli. Addio al presidente dell’Europarlamento, aveva 65 anni

Giovedì la camera ardente in Campidoglio. Venerdì i funerali nella basilica di Santa Maria degli Angeli

L’europarlamentare David Sassoli è morto stanotte ad Aviano in provincia di Pordenone. Il presidente dell’Europarlamento, scrive l’agenzia di stampa Ansa, è deceduto in nottata. Una complicanza dovuta a una disfunzione del sistema immunitario lo manteneva ricoverato dal 26 dicembre scorso. «Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli – ha annunciato il suo portavoce Roberto Cuillo – si è spento alle ore 1.15 dell’11 Gennaio presso il CRO di Aviano (PN) dove era ricoverato. Nelle prossime ore verrà comunicata data e luogo delle esequie». Lo scorso 15 settembre era stato ricoverato all’Hopital Civil di Strasburgo per una polmonite. Sassoli, già vaccinato contro Covid-19, all’epoca era risultato negativo ai tamponi. E in un video aveva parlato di una brutta polmonite dovuta al batterio della legionella che lo aveva costretto a letto.


La polmonite e la malattia

Successivamente aveva dovuto seguire le sedute dell’europarlamento in remoto a causa della convalescenza. Sassoli era tornato in Aula a novembre. Il suo portavoce ieri aveva fatto sapere del nuovo ricovero «per il sopraggiungere di una grave complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario». Tutti gli impegni politici erano stati cancellati. L’Assemblea plenaria della settimana prossima avrebbe dovuto votare il suo successore a Strasburgo. Ieri, in occasione della notizia della sua malattia, sul web, si erano scatenati anche gli utenti No vax. «Avrà esagerato con il booster», scriveva Anna su Twitter. «Allora più vaccini, così il sistema immunitario se ne va a p…», aggiungeva un’altra utente.


David Maria Sassoli, nato a Firenze il 30 maggio 1956 e giornalista professionista dal 1986, è stato conduttore e vicedirettore del Tg1 Rai dal 2006 al 2009. Eletto proprio nel 2009 a Strasburgo, in seguito ha svolto il ruolo di capo della delegazione Pd all’interno dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici. Rieletto alle Europee del 2014, è stato vicepresidente del Parlamento europeo da luglio 2014 a maggio 2019. Anche il padre era giornalista. Sassoli aveva studiato al liceo Virgilio di Roma e poi aveva frequentato la facoltà di Scienze Politiche a La Sapienza senza laurearsi. Aveva lavorato a Il Tempo e all’agenzia di stampa Asca prima di essere assunto in Rai dal 1992. Dopo lo scoutismo era entrato nella Rosa Bianca, associazione cattolica. Negli anni Ottanta aveva partecipato alla Lega Democratica di Paolo Prodi. Era sposato con Alessandra Vittorini, di professione architetta, e aveva due figli. Era tra i fondatori di Articolo 21.

L’ultima apparizione

Su Twitter è arrivato il cordoglio della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen: «Sono profondamente addolorata per la terribile perdita di un grande europeo e orgoglioso italiano. David Sassoli e’ stato un giornalista empatico, un eccezionale Presidente del Parlamento Europeo e, prima di tutto, un caro amico. I miei pensieri sono con la sua famiglia». E poi, in italiano: «Riposa in pace, caro David».

L’ultima apparizione di Sassoli in video è un tweet in cui il presidente del Parlamento Europeo faceva gli auguri di buon Natale. Ieri in un tweet aveva espresso invece cordoglio per la scomparsa di Silvia Tortora, figlia di Enzo.

Il cordoglio dello staff

Lo staff di Sassoli ha pubblicato un lungo messaggio su Facebook per salutare l’europarlamentare:

Si può vivere e morire in tanti modi. David Sassoli ha combattuto e lavorato fino all’ultimo possibile istante, informandosi, partecipando attivamente alla causa del bene comune con curiosità e passione indomabili nonostante lo stato di salute sempre più precario, dopo la temporanea ripresa di qualche tempo fa. Per il Presidente del Parlamento europeo, per il politico Sassoli, per l’uomo David nella sua dimensione privata, alla base di ogni azione, di ogni comportamento, di ogni scelta erano, assai ben saldi, i valori umani di riferimento: lealtà, coerenza, educazione, rispetto. In questo momento così triste per tante e tanti cittadini italiani ed europei resta, intatta, la forza dei suoi insegnamenti e delle sue indicazioni: mai fingere, mai alimentare polemiche, spirali, pregiudizi, pettegolezzi, meschinità. Principi personali così profondi da plasmarne, con tratto inconfondibile, anche la pratica e probabilmente la stessa teoria dell’agire politico.

La camera ardente si terrà giovedì 13 gennaio al Campidoglio dalle 10.00 alle 18.00. I funerali si svolgeranno venerdì 14 alle 12 nella basilica di Santa Maria degli Angeli in piazza della Repubblica a Roma.

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