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L’ultima dei No vax: «Non donate il sangue, quello dei vaccinati non serve». La smentita di Avis

20 Gennaio 2022 - 09:15 Fabio Giuffrida
Diffondono fake news sui loro gruppi e rischiano di mandare all'aria la raccolta di sangue, già in difficoltà. La conseguenza? Il rinvio di terapie e interventi salvavita per i malati. L'Avis, intanto, interviene per smentire le bufale

I complottisti colpiscono ancora. Stavolta se la prendono con le associazioni di raccolta del sangue, in particolar modo con Avis (ente che opera nel nostro Paese nell’ambito della donazione di sangue, ndr) diffondendo, con tanto di logo contraffatto, informazioni false, anzi delle vere e proprie bufale che non hanno alcun fondamento scientifico e che rischiano di far del male soprattutto ai pazienti più fragili, ai malati che hanno continuamente bisogno di sangue. Avis, tra l’altro, sta già affrontando un periodo particolarmente difficile con una raccolta del sangue che è calata drasticamente (si parla del 37 per cento in meno da inizio gennaio, secondo il Centro nazionale sangue, ndr) a causa della diffusione della variante Omicron che, per forza di cose, da una parte ha visto calare il numero di operatori disponibili, dall’altra dei donatori, molti positivi o comunque in isolamento per contatti con persone infette dal Covid. «Presto quasi tutti i vaccinati avranno bisogno di sangue di persone non vaccinate. E questo perché il sangue dei vaccinati avrà problemi di trombi e alterazioni dei globuli rossi e bianchi, dei granulociti e alterazioni della viscosità», scrivono sulle chat dei No vax invitando tutti a disertare le donazioni così da costringere il governo a intervenire e, dunque, a revocare il Green pass e l’obbligo vaccinale per gli over 50.

Le notizie false sulla raccolta di sangue

«Se tutte le persone non vaccinate appartenenti all’Avis smetteranno subito di donare il sangue vedrete che prima o poi il governo e il sistema sanitario crolleranno e saranno costretti ad ammettere la verità e a fermare questa dittatura nazista in atto», aggiungono. Su un altro gruppo, sempre di No vax, si invitano i non vaccinati, o come li chiamano i No vax i «donatori di sangue non sierati», a rifiutare di «donare finché non verrà ripristinato lo stato di diritto in Italia». Sostengono persino che le associazioni di donatori rivenderebbero le sacche di sangue dei non vaccinati perché i No vax avrebbero «sviluppato il plasma iperimmune», utile – proseguono loro – per «la cura del Covid». In questo modo starebbero «facendo affari d’oro». Tutte accuse senza prove. C’è persino chi, citando presunte «amiche infermiere», sostiene che in Avis «ci sia stata un’impennata di sacche di sangue buttate in seguito alla formazione di coaguli». Insomma, il sangue di chi si è sottoposto al vaccino si «coagulerebbe», quindi sarebbe del tutto inutile (meglio quello dei non vaccinati, dicono loro); mentre quello di chi ha avuto la dose booster addirittura sarebbe praticamente acqua. Si tratta di notizie false, deliranti, non verificate.

La donazione di sangue evita il «rinvio di terapie e interventi salvavita»

Per il presidente di Avis Gianpietro Briola diffondere false informazioni rischia di essere «pericoloso e destabilizzante per la salute e la sicurezza del nostro Paese». I No vax, tra l’altro, non sanno forse che la donazione serve – da sempre e non da quando è arrivato il Covid – per assicurare scorte di sangue e plasma agli ospedali così da «proseguire nelle loro regolari attività» senza dover «rinviare terapie e interventi salvavita». Serve, dunque, a salvare la vita delle persone. Niente di più. Tra le persone più attive, su Twitter, salta fuori una donna che, tra un articolo di gossip e l’altro, dispensa notizie sul Covid. «Il sangue dei triplodosati è maionese nera», dice. In un altro tweet si spinge oltre: «Propongo Norimberga 2 per tutti coloro che hanno collaborato a questo genocidio: medici, infermieri, giornalisti, virostar, politici e vip. Non basteranno le scuse, sappiatelo». Frasi gravissime.

I tweet della vergogna

OPEN/TWITTER
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«Il Covid non si trasmette per via trasfusionale»

Avis, a seguito della diffusione di queste notizie, si è vista costretta a intervenire con una nota ufficiale segnalando, ad esempio, che tra le notizie circolate c’era quella secondo cui «la nostra associazione richiederebbe solo il sangue di chi non è in possesso del Green pass». Una fake news che nasce probabilmente da una circolare del ministero della Salute con cui «si è stabilito che non vi è obbligo di Green pass per accedere alle strutture di raccolta». Questa decisione è stata presa dal momento che i donatori si recano nei servizi trasfusionali «per sottoporsi a una prestazione sanitaria». Falso anche che il Covid possa essere trasmesso «per via trasfusionale»: «Mai segnalati episodi di sangue donato da persone vaccinate che si sarebbe coagulato», conclude Avis.

Foto in copertina di ANSA/TELENEWS

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