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Pedofilia, quasi 500 vittime nella diocesi di Monaco: sotto accusa anche Ratzinger per «errori in 4 casi»

20 Gennaio 2022 - 13:43 Stefano Scibilia
Sono almeno 235 le persone accusate di abusi di ragazzi con meno di 16 anni dal 1954 al 2019. Tra loro sacerdoti e diaconi, oltre a quasi tutti i vescovi alla guida della diocesi che avrebbero provato a coprire lo scandalo

Un rapporto commissionato dalla diocesi tedesca allo studio legale Westpfahl Spiker Wastl parla di almeno 497 persone che hanno subito abusi sessuali nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga nel periodo che va dal 1954 al 2019. La maggior parte delle vittime di abusi è di sesso maschile e di questi il 60 per cento rientra nell’età tra gli 8 ai 14 anni. Le persone accusate degli abusi sono 235 (173 preti, 9 diaconi, 5 referenti pastorali, 48 persone dell’ambito scolastico). Sotto accusa c’è anche il Papa emerito Joseph Ratzinger, vescovo a Monaco dal 1977 al 1982, per aver assunto dei comportamenti erronei in quattro occasioni. Accuse che Benedetto XVI ha respinto in una lettera, considerata dai legali che hanno redatto il rapporto: «poco credibile». In particolare Ratzinger è accusato di non aver fermato l’operato di padre Peter H., accusato di 23 casi di abusi su ragazzi dagli 8 ai 16 anni, avvenuti tra il 1973 e il 1996. Ratzinger nega di essere stato a conoscenza dell’accaduto e sostiene di non aver partecipato a una riunione cruciale nel 1980, quando si decise di cambiare mansione a un prete sospettato di pedofilia. Sotto accusa però non c’è solo il vescovo Ratzinger, ma buona parte dei suoi successori: Michael von Faulhaber, Joseph Wendel, Julius Doepfner, Friedrich Wetter e l’ultimo in carica Reinhard Marx.

Proprio l’arcivescovo Marx, accusato di due casi di abusi nel 2008, nonostante l’invito alla conferenza di oggi, ha deciso di non presentarsi: «Il cardinale Reinhard Marx non è presente a questa conferenza. – ha dichiarato Marion Westpahl -. Lo abbiamo invitato ma ha deciso di non venire. Naturalmente deploriamo questa scelta». Già a partire dal 2010 la diocesi pubblicò un primo dossier sulla vicenda, ma da quel momento in poi vennero aggiunte ulteriori denunce e la lista dei nomi coinvolti si è allungata sempre di più, fino a quando il nuovo report, pubblicato nella giornata di oggi, ha aggiunto ulteriori tasselli venuti fuori negli anni successivi alla prima pubblicazione. La stessa diocesi ha annunciato che commenterà quest’ultimo studio il prossimo 27 gennaio.

Immagine di copertina: Ansa

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