Il dossier che fa tremare la Chiesa in Francia: «Dal 1950 a oggi migliaia di pedofili tra preti e collaboratori»

Le pesanti dichiarazioni sugli abusi sessuali all’interno della Chiesa francese arrivano dalla commissione d’inchiesta con a capo il giudice Jean-Marc Sauve. «3.200 pedofili tra preti e membri religiosi, ma la stima è al ribasso»

«Migliaia di pedofili hanno operato all’interno della Chiesa cattolica francese dal 1950». La pesante dichiarazione arriva da Jean-Marc Sauve, il capo di una commissione d’inchiesta indipendente (Ciase) che fra pochi giorni pubblicherà un corposo dossier sugli abusi sessuali all’interno della Chiesa francese. Ex vicepresidente del Consiglio di Stato e segretario di diversi governi, Sauve, 72 anni, ha dedicato un anno e mezzo a raccogliere testimonianze e soprattutto documenti che farebbero emergere uno dei più grandi scandali che riguarda prelati e collaboratori della Chiesa a livello mondiale. Si tratta di circa 3.200 preti e altri membri religiosi ritenuti colpevoli di pedofilia. Una stima che Sauve ha definito «al ribasso» e che ora fa tremare la Chiesa francese. «L’ indagine conferma gli altissimi livelli di violenza sessuale sui minori. Su 51,4 milioni di francesi sopra i 18 anni, sono 5,5 milioni quelli che hanno subito violenze sessuali durante la loro adolescenza. Più del 10%» ha spiegato Sauve nell’intervista esclusiva a Le Journal du Dimanche.


Il 62% delle vittime che hanno contatto la commissione sono uomini, l’80% ha più di 50 anni. «Tutti accomunati da una grande sofferenza» racconta Sauve, «che abbiano 40 o 88 anni, l’opera di morte era quella dell’abuso sessuale e questa è anche la storia di molti silenzi: un bambino non ha il bagaglio o le parole per dirlo, soprattutto se vive negli anni ’50. Ha la sensazione che non gli si creda, che sia sporco. Alcuni lo hanno detto ai genitori o a una terza persona, ma non sono mai stati presi sul serio». E così il pensiero va a tutti quelli che tutt’ora non hanno confessato quanto subìto: «Quanti sono?», si chiede Sauve, sottolineando come quanto scoperto sia solo la punta di un iceberg molto più grande.


Bergoglio: «Sarà una croce ma servirà a fare luce»

Nel frattempo dallo scorso 6 settembre i vescovi francesi hanno continuato a fare visita a Papa Francesco. Divisi in tre gruppi regionali, tutti i religiosi sono stati convocati a Roma alternandosi in una serie di incontri terminati ieri sabato 2 ottobre. A differenza di altri Paesi dall’inizio del pontificato di Papa Bergoglio la Francia non ha ricevuto nessuna nuova nomina a cardinale esclusa quella assegnata a Dominique Mamberti, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Secondo quanto riferito da mons. De Moulins-Beaufort, arcivescovo di Reims, Bergoglio sarebbe stato già informato riguardo l’imminente uscita del rapporto: «Attendiamo con impazienza, da quel che sappiamo sarà severo», ha detto, «ne abbiamo parlato in questi giorni con la Curia romana e oggi con il Papa, con il quale abbiamo concordato che sarà una croce ma servirà a fare luce».

La commissione d’indagine

Il gruppo d’inchiesta con a capo Jean-Marc Sauve è stato messo in piedi lo scorso 2018 per iniziativa della conferenza episcopale e della conferenza dei religiosi e delle religiose. L’obiettivo era quello di istituire una commissione sugli abusi sessuali nella Chiesa per fare luce su uno dei temi più complessi e tenuti in ombra degli ultimi anni. Il lavoro è cominciato nel 2018 e già un anno dopo risultavano ascoltate circa 6.500 persone. Fino ad arrivare al marzo 2021 quando i primi risultati diffusi da Sauve hanno parlato di circa 10 mila vittime per 70 anni di storia della Chiesa.

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