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Ucraina, gli Usa sanzionano due deputati: «Cospiravano con i servizi russi per prendere il controllo del governo»

20 Gennaio 2022 - 18:34 Redazione
Secondo Washington, avevano il compito di «reclutare dirigenti governativi»

Quattro cittadini ucraini sono finiti nella black list degli Stati Uniti. L’accusa è quella di lavorare per l’Fsb, i servizi segreti russi. Tra i quattro sospetti ci sono anche due deputati in carica al parlamento ucraino: Taras Kozak e Oleg Volochi. Secondo il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, l’obiettivo dei due deputati era quello di «reclutare ex ed attuali dirigenti governativi per prepararsi a prendere il controllo del governo ucraino e a controllare le infrastrutture del Paese con una forza di occupazione russa». Kozak e Volochi non hanno mai nascosto il loro orientamento, entrambi fanno parte del partito filorusso Ukrainian Choice guidato da Viktor Medvedchuk. Gli altri due uomini sanzionati dagli Usa sono Volodymyr Oliynyk e Vladimir Sivkovich. Oliynyk era un funzionario ucraino che ora si trova in Russia. Secondo gli Stati Uniti, lavorava per l’Fsb con l’obiettivo di raccogliere informazioni sulle infrastrutture critiche ucraine. Sivkovich invece è un ex vice segretario del Consiglio di sicurezza e di difesa dell’Ucraina. Il quotidiano britannico The Guardian ha riportato le posizioni del deputato Volochi che ha dichiarato di non aver mai avuto contatti consapevolmente con membri dei servizi segreti russi. Volochi ha anche accusato gli Stati Uniti di averlo sanzionato per aver chiesto un’indagine sulle attività del figlio di Joe Biden in Ucraina.

Le parole di Biden

Ieri Biden ha parlato del rischio di una «incursione minore» da parte della Russia in Ucraina. Nelle sue parole, qualcuno ha letto l’intenzione di non intervenire in questa eventualità. In seguito il presidente Usa ha spiegato che qualsiasi ingresso di militari russi in Ucraina sarebbe considerato un’invasione. Su questo tema si era espresso anche il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky: «Vogliamo ricordare alle grandi potenze che non ci sono piccole incursioni e piccole nazioni. Così come non ci sono piccole vittime e poco dolore per la perdita dei propri cari».

Foto in copertina: EPA/MIKHAIL METZEL/SPUTNIK/KREMLIN

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