L’economista Gros: «Draghi al Quirinale? Avrebbe meno potere. Fate presto ad eleggere il presidente»

Il direttore del think tank CEPS: «Da lui mi sarei aspettato un maggior controllo della spesa pubblica»

L’economista Daniel Gros, che dirige il Center for european policy research, parla oggi di Quirinale con Repubblica. E sostiene che a Mario Draghi non conviene traslocare fino al Colle perché avrebbe meno potere rispetto a quello che ha attualmente a Palazzo Chigi. «Speriamo che questa disputa sul Quirinale si risolva presto, perché ogni giorno che passa è un giorno perso per il rilancio dell’economia. E di tempo ne è stato perso fin troppo, anche con il governo attuale», esordisce Gros. Che punta il dito sulla crescita del debito: «D’accordo che è stato un anno di emergenza pandemica, però si è perso di vista il controllo della finanza pubblica. E questo dall’ex presidente della Bce non me l’aspettavo». Ma il punto è il trasloco: «Non mi faccia tuffare in un acquario pieno di pescecani. Dico solo che, una volta al Quirinale, Draghi perderebbe capacità di controllo sulle singole poste di bilancio e sulla politica economica. E se l’Italia finisse sotto accusa in Europa o sotto il tiro dei mercati cosa potrebbe fare? Cambiare governi all’infinito, come si è sempre fatto, e non di più. Quel minimo di rigore che aveva impostato sarebbe vanificato, un po’ come è stato per Monti». Draghi poteva imporre una svolta economica e non lo ha fatto: «Perché non si parla più di spending review? La finanza pubblica, con l’urgenza di portare sotto controllo il debito, è stata la grande assente in quest’anno di governo, e con un premier di questo livello è l’ultima cosa che ci si poteva attendere. Ed è sconcertante per un Paese in cui il debito pubblico è al 155% del Pil e il deficit oltre il 9».


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