Verona, i volantini per la «palestra di fascismo» alla vigilia della Giornata della Memoria

La firma è del sedicente gruppo “Arcobaleno nero”: «Abbiamo un’idea e la difenderemo. Contro l’integrazione dello straniero noi propugniamo la disintegrazione»

Poche ore prima della Giornata della Memoria del 27 gennaio i residenti di Borgo Trento, quartiere di Verona, hanno trovato nella cassetta delle lettere un volantino dove sovrasta l’immagine di Benito Mussolini dal titolo “Arcobaleno nero“. Perché una palestra? Perché il fascismo è uno sport completo. La firma è di un sedicente gruppo “Arcobaleno nero” e la “notizia” è quella di un’apertura nel quartiere di una palestra nel rione. I toni, denunciano su Facebook i segretari, provinciale e cittadino, del Pd Verona Maurizio Facincani e Luigi Ugoli nonché il gruppo consiliare comunale Pd Verona con Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani, sono «oltre misura cruenti»: «“i corpi come armi” e la necessità di far “sanguinare la società”. Si tratta di dichiarazioni allucinanti e allucinate, sulle quali ci risulta che le autorità giudiziarie e di polizia stiano già indagando» la Digos, si legge nel post.


«Ci auguriamo pertanto che i responsabili di questa propaganda, che è chiaramente apologia di fascismo, vengano individuati e perseguiti ai sensi di legge. Dal punto di vista politico, non possiamo che ribadire la necessità di una netta presa di posizione, da parte di tutte le istituzioni locali, a favore dei valori e delle prassi democratiche, contro i rigurgiti di fascismo e di intolleranza che da tempo scuotono il nostro territorio. Sono questi atti, e non i giornalisti che li riportano o li indagano, ciò che mette in cattiva luce la città nei confronti del resto del Paese e del resto del mondo. E il fatto che il sindaco uscente Federico Sboarina non riesca ad ammettere che la città abbia un grosso problema con le influenze negative dei gruppi di estrema destra, non fa che peggiorare la situazione». E infine l’attacco: «In questo finale di mandato la città sembra preda di gruppi estremistici e di baby gang che mettono in subbuglio i quartieri. Sboarina ha intenzione di fare qualcosa o pensa di restarsene ancora alla finestra raccontando che sono soltanto ragazzate?»


Il volantino si chiude con una frase di Tacito. «Honesta mors turpi vita potior», un’onesta morte è migliore di una vita vergognosa». Si legge: «Siamo un gruppo di giovani italiani di giovani età apolitici e apartitici». «A Verona mancano gli spazi aggregativi per i giovani militanti disallineati dall’ideologia dominante. A ciò noi diciamo No e questo luogo che mancava oggi lo andiamo a creare». Il luogo è la palestra e l’annuncio è che l’arrivo è «imminente nel quartiere Trento». E ancora: «Non sei convinto? Vieni e dircelo in faccia». «Abbiamo un’idea e la difenderemo. Contro l’integrazione dello straniero noi propugniamo la disintegrazione… Il nostro desiderio è ordine… Vogliamo mordere la vita rendendo i nostri corpi macchine perfette per graffiare la società. Fino a farla sanguinare».

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