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Il vino riduce il rischio di contrarre la Covid-19? Nessuno studio lo ha dimostrato

04 Febbraio 2022 - 09:50 Juanne Pili
No, consumare alcolici non protegge dal nuovo Coronavirus

«Cinque bicchieri di vino rosso a settimana riduce il rischio di contrarre il covid del 17%», titolano alcuni siti nel riprendere testate straniere sui risultati di uno studio apparso su Frontiers in nutrition il 3 gennaio 2022. Il lavoro condotto da un team di ricercatori di Shenzhen in Cina per come è stato condotto non può dimostrare che il consumo di bevande alcoliche previene la positività al nuovo Coronavirus, vediamo perché.

Per chi ha fretta:

  • Non è dimostrato alcun collegamento causale tra consumo di alcol e prevenzione della Covid-19.
  • La ricerca in oggetto usa un campione non significativo e ricco di fattori confondenti, che non permettono risultati definitivi.

Analisi

I ricercatori hanno incluso dati di 473.957 persone presi da una bio-banca britannica, di cui 16.559 sono risultate positive. Queste ultime «avevano un livello di istruzione inferiore – continuano gli autori -, un punteggio di salute generale scadente […] e più comorbidità […] rispetto a coloro che erano negativi per COVID-19. Inoltre, avevano meno probabilità di essere bevitori di alcol […] e avevano una quantità inferiore di consumo di alcol rispetto a coloro che erano negativi per COVID-19».

Ma le patologie pregresse non sono certo dovute a un consumo inferiore di alcol, casomai potrebbe essere una scelta dovuta proprio a raccomandazioni mediche. In queste condizioni è anche più probabile avere una Covid-19 sintomatica, dunque avere l’esigenza di fare dei tamponi, scoprendo di essere positivi. Gli stessi ricercatori hanno elencato dei pesanti limiti nella loro analisi.

I soggetti presi in esame appartengono a una fascia di età ristretta, per tanto non sono rappresentativi della popolazione generale. Inoltre, i dati sul consumo di alcol erano relativi a un periodo precedente la Pandemia. Non erano quindi noti i potenziali cambiamenti avvenuti nelle abitudini di queste persone. Altre limitazioni riguardano la difficoltà di reclutare grandi bevitori e stabilire dosaggi precisi, relazionandoli ai vari ingredienti delle bevande, come la concentrazione di polifenoli.

Conclusioni

Questo studio non lineare si limita a suggerire una correlazione tra consumo di alcol e prevenzione della Covid-19, raccomandando di evitare gli eccessi. Non può dimostrare un rapporto di causa-effetto perché il gruppo preso in considerazione, oltre a non essere rappresentativo, non tiene conto di comorbidità e altri fattori confondenti. Il lavoro dei ricercatori di Shenzhen è tutto sommato legittimo (non dovrebbero esistere tabù nella ricerca) ma i risultati sono acerbi e limitati. Non ha molto senso esporli all’opinione pubblica, col rischio di ispirare abitudini poco salutari il cui effetto di prevenzione contro la Covid-19 non è affatto dimostrato.

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