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Luca Attanasio, due funzionari Onu accusati di omicidio colposo: «Organizzarono male la missione in Nord Kivu»

09 Febbraio 2022 - 13:12 Redazione
Chiusa l'inchiesta della procura di Roma sulla morte dell'ambasciatore ucciso in un conflitto a fuoco in Nord Kivu un anno fa

Né un giubbotto antiproiettile, né un mezzo blindato e neppure l’avvertimento alle autorità locali. Così due funzionari della missione alimentare dell’Onu avrebbero preparato il viaggio dell’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio e del carabiniere che lo scortava, Vittorio Iacovacci, esponendoli a rischi inutili e al tragico finale. Per questo i due funzionari rischiano ora di finire a processo per omicidio colposo proprio per la morte di Attanasio e Iacovacci, avvenuta il 22 febbraio 2021. Come ha fatto sapere la procura di Roma, infatti, l’inchiesta che li riguarda è stata conclusa e gli elementi raccolti dai Carabinieri sono stati ritenuti sufficienti a contestare l’omicidio colposo commesso per negligenza, imprudenza e imperizia, così come aveva dimostrato anche l’inchiesta interna dell’Onu. I due funzionari avrebbero organizzato il convoglio che doveva attraversare una strada del Nord Kivu, senza prendere tutte le precauzioni del caso e pur sapendo che la Rn2 era stato luogo di almeno una ventina di conflitti a fuoco negli ultimi anni.

Le accuse, nello specifico, sono molto pesanti. Pur di accelerare i tempi i due funzionari avrebbero evitato di dire agli uffici locali che nel convoglio che attraversava la Rn2 c’erano Attanasio e Iacovacci; sempre con la medesima fretta avrebbero evitato di avvisare la missione di pace della zona, Monusco, che se allertata avrebbe fornito indicazioni sui rischi connessi al viaggio. Non solo: sebbene Iacovacci avesse fatto esplicite richieste sul livello di sicurezza, i due funzionari non si sarebbero procurati mezzi blindati, di cui pure disponevano e neppure avrebbero dato ad Attanasio e lo stesso Iacovacci, elmetto e giubbotto antiproiettile. Neppure l’inchiesta sugli autori materiali è conclusa, spiegano da piazzale Clodio. Gli arresti di 5 sospettati avvenuti mesi fa, e sui quali grava la perplessità della famiglia di Attanasio, potrebbero non essere gli unici.

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