San Valentino, non scatta la scintilla tra No vax e Roma: deserto il Circo Massimo, poche decine in piazza Venezia – I video

Erano meno di 200 i dimostranti assembrati nell’area verde davanti all’Altare della Patria. I promotori verranno denunciati per manifestazione non preavvisata

L’appuntamento era alle 14, ma al Circo Massimo non si è vista anima viva. Quando sono le 14.30 l’area capace di accogliere oltre 150.000 persone è totalmente deserta. Due coppie, mano nella mano, passeggiano da un capo all’altro nel giorno di San Valentino; due bambini giocano a rincorrersi sulla breccia alzando un po’ di polvere, ma dei manifestanti No vax e No Green pass che si erano dati appuntamento qui per una «calata su Roma» non c’è traccia. Non sono mai arrivate neanche quelle 200 persone circa che la questura si aspettava. Chi si è mosso per protestare ed è riuscito a raggiungere il centro della Capitale è rimasto a piazza Venezia, dove l’appuntamento era alle 10 del mattino. Visto il basso numero di adesioni, spostarsi al Circo Massimo avrebbe significato rischiare di disperdersi o di mostrare alle telecamere che effetto fa vedere 200 persone circa su oltre 39 mila metri quadrati. Meglio restare a piazza Venezia, confinati nell’area verde davanti all’Altare della Patria. Qui il gruppo di manifestanti ha l’attenzione dei media sin dalle 10-11 del mattino. Oltre alla bassa adesione si registra la rabbia dei partecipanti contro «chi si sfoga sui social ma oggi non si è presentato». A nulla sono valsi gli inviti di uno degli organizzatori sul gruppo Telegram “#TUTTIAROMA il 14 febbraio”, un canale con poco più di mille membri. Assembrati in un’aiuola di piazza San Marco, a ridosso di piazza Venezia, davanti a un importante dispiegamento di polizia, i manifestanti si alternano al megafono e urlano le proprie ragioni contro le misure anti-Covid del governo Draghi, specie il Green pass rafforzato che a partire da domani sarà obbligatorio per gli over 50 in tutti i luoghi di lavoro.


La manifestazione in piazza Venezia

A partire dalle 10 cominciano ad arrivare nella piazza del Milite ignoto alcune decine di persone per manifestare contro le misure imposte dal governo Draghi nella lotta contro il Covid. Nelle prime ore il gruppo fa fatica a raggiungere il centinaio di adesioni. Sui canali social si tenta di incoraggiare la partecipazione. Uno degli organizzatori invita ad «alzare il c**o e a raggiungere piazza Venezia». Visto il dispiegamento di forze dell’ordine appare da subito chiaro che per i manifestanti sarà impossibile arrivare a «occupare Montecitorio», come da proposta avanzata sulle chat No vax che corrono su Telegram per organizzare il raduno di San Valentino. «La presa di Roma», come l’ha chiamata qualcuno. Non sarà loro possibile neanche allontanarsi dalla piazza.

I numeri sono esigui ma c’è chi si fa sentire al megafono: «A differenza di chi si sfoga sui social, noi facciamo i fatti e siamo qua a chiedere un diritto fondamentale: di essere liberi. Noi siamo contro questo governo che non ha fatto un emerito ca**o da quando è stato eletto. Vogliamo essere ascoltati – urla un organizzatore nel suo megafono -. Siamo qui per dire basta al Green pass, basta alle restrizioni, chi se ne fotte del vaccino, i problemi sono altri. Il problema è il caro benzina, le tasse, il caro energia, il canone Rai». E poi il solito slogan cantato: «La gente come noi non molla mai». Alcuni manifestanti urlano contro la polizia mentre, prima dell’ora di pranzo, si cerca già di riaprire piazza Venezia alla circolazione. «Siamo qui per essere ascoltati, la polizia si schieri con noi», dice il leader No vax Marco Liccione. «Ci chiedono di spostarci ma noi non andremo via».

Pappalardo: «Ci hanno bloccato, altrimenti saremmo stati milioni»

Non può mancare all’appello il generale Pappalardo. A suo dire il problema del mancato afflusso sta tutto nei controlli per arrivare nella Capitale: «Ci hanno bloccato altrimenti saremmo stati milioni in piazza – esclama al megafono -. È stato bloccato anche Nicola Franzoni per sette ore e anche a me hanno sequestrato sette ore. Hanno messo sei macchine della polizia per impedire di fare arrivare le persone al Circo Massimo – urla circondato dal suo pubblico -. Sarebbero arrivati a milioni ma le persone sono state terrorizzate». Poi qualche insulto al presidente del Consiglio Mario Draghi: «Tutti lo venerano ma non è lui il capo dello Stato, non è stato eletto regolarmente, vergognatevi. Ci siamo rotti i cog**lioni di andare a difendere un popolo di pecoroni».

Le denunce

Nel pomeriggio arriva la notizia delle denunce. I promotori della protesta saranno denunciati per manifestazione non preavvisata. Tra i nomi c’è anche quello del generale Pappalardo. Al vaglio degli inquirenti c’è poi la posizione degli altri partecipanti, circa 200, quasi tutti identificati. Denunciato dalla polizia anche l’imprenditore Nicola Franzoni, intercettato a Velletri per istigazione a delinquere, a seguito di diversi video pubblicati nei giorni scorsi in cui incitava a forzare i controlli con i camion.

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