Ucraina, le voci di chi rientra in Italia: «C’è tensione, troppi militari ai confini». Nel Paese restano 2 mila connazionali

Una ragazza ucraina dopo l’arrivo in Italia: «La mia gente non c’entra nulla. La politica trovi una soluzione»

La tensione in Ucraina resta elevata nonostante le prove di dialogo delle ultime ore. Nella mattina di oggi, 14 febbraio, alcuni cittadini italiani sono rientrati dall’Ucraina: «Si avverte un po’ di tensione in questi ultimi giorni. In Ucraina si spera che questa invasione dei russi non avvenga, ci sono troppi militari questa volta vicino ai confini e se invadono colpiranno una grossa fetta del territorio», ha detto un giovane italiano atterrato a Fiumicino. «Avevo deciso da tempo, appena ho avuto avvisaglie della tensione, di anticipare il rientro ma poi sono stato contagiato dal Covid. Ci sono riuscito solo oggi. Spero non succeda nulla e che vinca la pace», ha aggiunto. Sono 2 mila in tutto gli italiani che vivono in Ucraina. Dopo l’invito della Farnesina a lasciare il prima possibile il Paese, in molti hanno deciso di restare comunque anche perché lì hanno costruito la loro vita, hanno un lavoro e la famiglia. La speranza è che la situazione torni alla normalità il prima possibile. «Io e mio marito abbiamo deciso di restare qui», dice, invece, una donna a Tgcom24, visibilmente preoccupata.


Le testimonianze

Preoccupati sono gli stessi cittadini ucraini. Una ragazza, originaria dell’Ucraina, appena rientrata in Italia dove lavora, ha aggiunto: «Mi spiace per la mia gente che non c’entra nulla con questa situazione di rischio guerra. Una soluzione? Non dipende da noi ma dai politici. Non sono comunque eccessivamente preoccupata, sono positiva e spero in una soluzione della vicenda». Un altro cittadino ucraino, anche lui di rientro con la moglie e un bimbo piccolo, ha spiegato: «Molti connazionali ora cominciamo ad essere preoccupati ma sperano che Putin non decida di invadere il nostro Paese. Io non lo sono per me ma per la mia famiglia che vive là. Le ultime notizie, prima della partenza, erano legate alle troppe truppe russe sempre più vicine alla frontiera. Se comincia la guerra, però, io torno sicuramente nel mio Paese a difenderlo».


Foto in copertina di repertorio: ANSA/ LAURENCE FIGA’ -TALAMANCA

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