Bassetti (ancora) aggredito dai No vax. A Open: «Insultano perché restano impuniti. Le mie denunce? Inutili, processi mai cominciati»

L’infettivologo stava facendo un aperitivo con la moglie quando alcuni No vax l’hanno circondato urlando

L’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova, il prof. Matteo Bassetti, è stato ancora una volta aggredito verbalmente da «un manipolo» di No vax. Si trovava al tavolo di un locale della centralissima via XX Settembre, a Genova, in compagnia della moglie, quando ieri 19 febbraio gli hanno gridato contro «Bassetti vattene da Genova». «Nel giorno in cui si ricordano i due anni dall’inizio della pandemia del Coronavirus, quando fu registrato il primo paziente a Codogno, non poteva esserci modo peggiore per denigrare un medico. Questo è un attacco a tutti i sanitari che si sono spesi in questi anni. Chi mi attacca è un imbecille e mi auguro che la giustizia faccia presto il suo corso», dice Bassetti a Open aggiungendo, però, di sentirsi deluso dai tempi della giustizia «troppo lenta».


L’inchiesta della procura di Genova

«Se si fosse provveduto a prendere decisioni in tempo, a fare processi rapidi, magari non saremmo arrivati a questo punto. Queste persone pensano di restare impunite, insultano perché sanno bene che tanto non gli faranno mai niente. E’ un attacco vile e gratuito». Insomma, racconta il medico, le denunce le ha fatte, anche spesso, ma inutilmente: «Tutto inutile, neanche i processi sono iniziati nonostante la mia prima denuncia risalga a gennaio 2021», precisa. C’è sicuramente, ma è ancora in corso, l’inchiesta della procura di Genova che ha indagato 36 persone accusate di stalking di gruppo e minacce. Bassetti, in un’occasione, ha ricevuto 50 telefonate in una notte; più volte è stato preso di mira dai gruppi Telegram dei No Green pass e dei No vax che pubblicavano in chiaro il suo numero di cellulare. Ad agosto è stato addirittura aggredito in strada e infatti per lui è stata disposta una vigilanza attiva rinforzata, ma a quanto pare, però, non basta. «Continuerò a lottare per quei valori di libertà, anche di espressione, che mi hanno sempre animato. Avanti a testa altissima», conclude.


Foto in copertina di repertorio: ANSA/LUCA ZENNARO

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