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Bassetti (ancora) aggredito dai No vax. A Open: «Insultano perché restano impuniti. Le mie denunce? Inutili, processi mai cominciati»

20 Febbraio 2022 - 16:39 Fabio Giuffrida
quando finirà pandemia coronavirus bassetti
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L'infettivologo stava facendo un aperitivo con la moglie quando alcuni No vax l'hanno circondato urlando

L’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova, il prof. Matteo Bassetti, è stato ancora una volta aggredito verbalmente da «un manipolo» di No vax. Si trovava al tavolo di un locale della centralissima via XX Settembre, a Genova, in compagnia della moglie, quando ieri 19 febbraio gli hanno gridato contro «Bassetti vattene da Genova». «Nel giorno in cui si ricordano i due anni dall’inizio della pandemia del Coronavirus, quando fu registrato il primo paziente a Codogno, non poteva esserci modo peggiore per denigrare un medico. Questo è un attacco a tutti i sanitari che si sono spesi in questi anni. Chi mi attacca è un imbecille e mi auguro che la giustizia faccia presto il suo corso», dice Bassetti a Open aggiungendo, però, di sentirsi deluso dai tempi della giustizia «troppo lenta».

L’inchiesta della procura di Genova

«Se si fosse provveduto a prendere decisioni in tempo, a fare processi rapidi, magari non saremmo arrivati a questo punto. Queste persone pensano di restare impunite, insultano perché sanno bene che tanto non gli faranno mai niente. E’ un attacco vile e gratuito». Insomma, racconta il medico, le denunce le ha fatte, anche spesso, ma inutilmente: «Tutto inutile, neanche i processi sono iniziati nonostante la mia prima denuncia risalga a gennaio 2021», precisa. C’è sicuramente, ma è ancora in corso, l’inchiesta della procura di Genova che ha indagato 36 persone accusate di stalking di gruppo e minacce. Bassetti, in un’occasione, ha ricevuto 50 telefonate in una notte; più volte è stato preso di mira dai gruppi Telegram dei No Green pass e dei No vax che pubblicavano in chiaro il suo numero di cellulare. Ad agosto è stato addirittura aggredito in strada e infatti per lui è stata disposta una vigilanza attiva rinforzata, ma a quanto pare, però, non basta. «Continuerò a lottare per quei valori di libertà, anche di espressione, che mi hanno sempre animato. Avanti a testa altissima», conclude.

Foto in copertina di repertorio: ANSA/LUCA ZENNARO

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