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Caro benzina, la rivolta degli autotrasportatori: centinaia di tir invadono il Paese. La Molisana blocca la produzione – Il video

23 Febbraio 2022 - 21:17 Giada Giorgi
Dalla Puglia all'Emilia Romagna, dalla Calabria alla Campania, il lento viaggio degli autotrasportatori va avanti per il secondo giorno consecutivo di protesta. «Continueremo a oltranza, non ce la facciamo più»

«La produzione sarà sospesa da domani perché La Molisana affianca lo sciopero degli autotrasportatori contro il caro-carburante». A farlo sapere è la stessa azienda italiana produttrice di pasta. Un segnale di vicinanza a tutti i camionisti che nelle ultime ore hanno invaso le autostrade del Paese con i loro tir, procedendo a passo lentissimo e manifestando contro i prezzi alle stelle del carburante. «Al momento non è stata stabilita una data per la ripresa della produzione», continua la nota de La Molisana. Nel frattempo al loro secondo giorno di protesta gli autotrasportatori italiani invocano aiuti dal governo minacciando di continuare a oltranza fino a che non saranno ascoltati. Sulla Statale 96 e nella zona industriale di Altamura, nel Barese, più di 600 tir battezzati “lumaca” camminano lentamente, sono gli apripista di un’idea partita proprio dalla Puglia e che nel giro di poche ore ha coinvolto diverse regioni italiane.

«I costi sono così elevati che viaggiare è diventato troppo oneroso e così abbiamo deciso di fermare i mezzi», ha spiegato Gianni Nuzzi, titolare di un’azienda di trasporti ad Altamura e presidente del consorzio di trasportatori Gaa. «Sono più di 600 i mezzi fermi, abbiamo cercato di resistere con le nostre aziende ma non ce la facciamo più». La richiesta dei camionisti riguarda il calo delle accise sul gasolio, «una riduzione della pressione fiscale», sconti autostradali e «il riconoscimento di un lavoro usurante: non si può arrivare a 68 anni e guidare ancora un camion», spiega anche Nuzzi. La promessa è quella di una protesta a oltranza che in queste ore, come fanno sapere i trasportatori dai loro tir, potrebbe spostarsi anche a Roma. In Puglia la manifestazione ha coinvolto anche la statale 613, la Lecce- Brindisi, per un tratto di strada percorso a rilento di circa 10km. I camionisti di 6 tir hanno continuato verso nord per poi sostare all’interno di un’area di servizio al km 26.

Dall’Emilia Romagna alla Sicilia: «Bloccheremo le forniture del Paese»

La Puglia non è l’unica regione coinvolta dalla protesta dei camionisti. Il Porto San Vitale di Ravenna è stato bloccato all’alba di oggi 23 febbraio dai tir dei camionisti in servizio: i motivi della manifestazione sono il caro carburante e le restrizioni anti Covid, tra cui il Green pass. Stessa scena sulle strade di Palermo e Caltanissetta. Mentre nel tratto casertano dell’A1, tra Capua e Caianello, i tir in protesta contro il caro carburante sono arrivati poche ore fa: decine di tir dalla serata del 22 febbraio hanno cominciato a manifestare attuando il rallentamento nel tratto che va dal casello per l’autostrada Salerno-Reggio Calabria fino alla barriera di Napoli Nord, a Caserta.

In mattinata i camionisti sono andati avanti fino a Capua creando non pochi disagi a traffico e automobilisti. Anche in Calabria una trentina di autotrasportatori ha attuato un sit-in nei pressi dello svicolo autostradale di Gioia Tauro. Un’analoga iniziativa, con un’altra quindicina di partecipanti, è stata organizzata anche allo svincolo di Rosarno da dove i due gruppi si uniranno per raggiungere assieme la città di Palmi. I partecipanti non escludono, anche dopo il nulla di fatto a conclusione dell’incontro che i rappresentanti della categoria hanno avuto ieri con il viceministro alle infrastrutture e alla mobilità sostenibile Teresa Bellanova, di inasprire la protesta attuando il blocco delle forniture di beni e servizi in tutto il Paese.

Autotrasportare accoltellato da un automobilista

Un autotrasportatore che stava manifestando lungo la statale 16 nel Foggiano è stato colpito con un’arma da taglio, in modo non grave ad un fianco, da un automobilista. Il fatto è accaduto in mattinata nelle vicinanze dello svincolo per Torremaggiore. Secondo alcune testimonianze, l’aggressore, un uomo di 50 anni, era a bordo della sua autovettura e alla vista dei manifestanti non avrebbe rallentato la corsa, anzi avrebbe fatto marcia indietro correndo il rischio di investirli. A quel punto sarebbe sceso dall’auto e armato di coltello ha ferito al fianco uno dei presenti.

Codacons: «Pronti a denunciare tutti i coinvolti nella protesta»

Una delle prime reazioni alla protesta è arrivata dal Codacons che ora minaccia di denunciare a Procure e Prefetti tutti gli autotrasportatori coinvolti nelle manifestazioni sparse per l’Italia. «Condividiamo le loro ragioni ma le proteste messe in atto in queste ore rischiano di danneggiare pesantemente i cittadini e realizzare un blocco stradale», ha spiegato l’associazione per i diritti dei consumatori. «I consumatori – ha continuato – così si ritroveranno a pagare due volte il conto della protesta, subendo disagi sulle autostrade e non trovando i prodotti sugli scaffali dei supermercati».

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