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Armi da Berlino a Kiev? Per la portavoce degli Esteri di Mosca è la prova: «La Germania non è uscita dal nazismo»

La provocazione è arrivata da Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri della Russia

Nell’ultimo comunicato stampa pubblicato dal ministero degli Esteri di Mosca compare ancora quella formula che secondo Vladimir Putin avrebbe giustificato l’inizio dell’aggressione nel territorio ucraino: denazificazione. Nelle parole del ministero, firmate dalla portavoce Maria Zakharova, viene criticata la scelta di Berlino di sostenere Kiev: «La decisione della Germania di fornire armi all’Ucraina risveglia spettri di guerra». Una guerra che non sarebbe più «fredda» ma direttamente «calda». Zakharova continua chiedendosi se il nazismo sia mai sparito davvero dalla Germania: «La fornitura di armi agli eredi ideologici del complice nazista Stepan Bandera ci fa, volenti o nolenti, porre una domanda retorica: quanto è stato completo il processo di denazificazione nella Germania dopo la sconfitta nella Seconda guerra mondiale?». Intanto il ministro dell’Energia della Germania Robert Habeck ha spiegato che il suo Paese è pronto a prendere «misure radicali» per ridurre la dipendenza dalla Russia nel settore energetico: «Dobbiamo dire e ammettere che in passato la Germania ha fatto troppo affidamento in modo unilaterale sulla dipendenza dalle esportazioni russe e ha una maggiore dipendenza da gas, petrolio e carbone. Le azioni necessarie per diminuire l’esposizione della Russia nell’industria energetica dovranno essere radicali».


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