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Russia sempre più isolata, all’Onu Cina e India voltano le spalle a Mosca. L’ambasciatore russo insiste: «Attacchi agli ospedali? Bugie gonfiate»

Nella prossima riunione del Consiglio di sicurezza delll’Onu, Mosca tornerà ad accusare gli Stati Uniti di fornire armi biologiche agli ucraini. Intanto la linea russa resta quella di negare ogni tipo di crimine di guerra, nonostante le immagini dei bombardamenti

Dalla riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla situazione umanitaria in Ucraina arrivano segnali che la Russia appare sempre più isolata. L’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, ha rinunciato all’ultimo momento di sottoporre al voto la sua risoluzione umanitaria sull’Ucraina perché non avrebbe trovato alleati. Secondo fonti diplomatiche citate dall’agenzia Afp, la Russia avrebbe chiesto ai suoi alleati più stretti, cioè Cina e India, di co-sponsorizzare la risoluzione, senza però riuscire a ottenerne il sostegno. L’ambasciatore Nebenzia ha chiarito poi che la risoluzione non è ancora stata ritirata. Ci sarà un nuovo tentativo domani 18 marzo, quando la Russia proverà a sferrare un nuovo attacco portando alla riunione del Consiglio di sicurezza del mattino il tema dei presunti laboratori biologici gestiti dagli americani in Ucraina, da cui gli ucraini starebbero preparando attacchi batteriologici secondo la versione dei russi.


La riunione era già partita in salita per Nebenzia, sotto accusa per le accuse sui bombardamenti delle truppe russe contro gli obiettivi civili. Nonostante l’ampia copertura mediatica sugli effetti devastanti di quegli attacchi, Nebenzia ha bollato le accuse come «bugie gonfiate». Secondo l’ambasciatore russo l’Oms non ha attribuito ai russi gli attacchi alle strutture mediche, come sostenuto dagli Stati Uniti. E nell’elenco delle presunte bugie, Nebenzia ha anche aggiunto l’ospedale pediatrico di Mariupol, che secondo lui non sarebbe mai stato colpito da razzi di Mosca.


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