Zelensky: «Sappiamo combattere: i russi sono incompetenti». Stretta sui partiti e parlamentari: limitazioni a 11 forze filo-russe – Il video

Dure critiche arrivano dal presidente della Duma russa dopo che Zelensky ha deciso di mettere sotto stretta sorveglianza buona parte dei partiti di opposizione, anche rappresentati in Parlamento a Kiev

Rischia di aprirsi un complicato fronte interno per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nel video diffuso nella prime ore del 20 marzo ha annunciato di voler limitare l’attività di 11 partiti politici ucraini, mettendo la loro attività sotto controllo finché sarà in vigore la legge marziale. I partiti colpiti dalle restrizioni sono considerati filo-russi fino alla connivenza con Mosca. Come riporta la Bbc, Zelensky elenca tutte le forze politiche colpite, a cominciare dalla Piattaforma di opposizione – Per la vita, ritenuto uno dei partiti più vicini alla Russia e che ha una rappresentanza nel parlamento ucraino. Colpiti anche partiti come Blocco d’Opposizione, Partito della Sharia, Nostro, Opposizione di Sinistra, Unione delle Forze di Sinistra, Stato, Partito socialista progressista ucraino, Partito socialista dell’Ucraina, Socialisti e Blocco Vladimir Saldo. Il presidente della Duma russa, Viacheslav Volodin, ha duramente criticato la decisione di Zelensky: «Ha commesso un altro errore: questo comporterà una spaccatura nella società».


«Dopo otto anni di aggressione, gli ucraini hanno dimostrato di saper combattere in modo più professionale di un esercito che lo fa da decenni in diverse regioni e in diverse condizioni». Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky esalta i suoi connazionali alla fine del ventiquattresimo giorno di combattimenti contro l’esercito russo. Nel video, Zelensky ribadisce il successo delle forze ucraine che rispondono: «con saggezza e coraggio all’enorme numero di equipaggiamenti e soldati» inviati dalla Russia in Ucraina. Come avvenuto ad esempio a Chornobaivka, che: «passerà alla storia della guerra», là dove l’esercito russo è stato respinto in diversi attacchi e dove sarebbe morto il quinto generale russo, Andrej Mordvichev, comandante dell’ottava Armata del Distretto Militare meridionale delle Forze armate della federazione russa: «Questo è un luogo in cui l’esercito russo e i suoi comandanti si sono mostrati completamente come sono: incompetenti, in grado di spingere semplicemente il loro popolo al massacro». Successi che arrivano mentre su altri fronti prosegue l’assedio asfissiante delle truppe russe, come a Mariupol, dove invece resteranno nella storia i crimini di guerra che sono stati commessi: «Fare questo a una città pacifica, quello che hanno fatto gli occupanti, è una cosa terribile che sarà ricordata per i secoli a venire».


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