M5s, strappo del senatore filo-Putin Petrocelli: «No al Dl Ucraina: Non mi dimetto. E non voterò più la fiducia al governo»

Secondo fonti parlamentari il presidente della Commissione Esteri in Senato avrebbe dichiarato in seduta comune di non avere alcuna intenzione di lasciare il suo ruolo. «L’Italia Paese interventista»

«Voterò no al decreto Ucraina e non so se sarò espulso dal Movimento 5 stelle». Queste le ultime parole che secondo fonti parlamentari il presidente della commissione Esteri del Senato, Vito Petrocelli avrebbe detto durante la seduta comune delle commissioni esteri e Difesa a proposito del decreto Ucraina. Poche ore fa le sue dichiarazioni pro Russia avevano destato non poche polemiche: «Penso che per il M5S sia arrivato il momento di ritirare ministri e sottosegretari dal governo Draghi» , aveva detto riferendosi alle posizioni pro Ucraina del premier. Ora le ultime dichiarazioni sembrano non smentire la linea espressa poche ore fa. Secondo le fonti parlamentari Petrocelli non avrebbe alcuna intenzione di fare passi indietro: «Il presidente della commissione Esteri del Senato non si dimetterà dal suo ruolo», fanno sapere. Al termine della seduta comune tenutasi a Palazzo Madama il presidente della commissione Esteri del Senato avrebbe aggiunto: «Da oggi sono pronto a non votare più la fiducia su qualunque provvedimento, perché l’atteggiamento del governo su una questione per me rilevante, cioè diventiamo interventisti, non è accettabile ed è la goccia che fa traboccare il vaso».


L’attacco di Petrocelli

Poche ore fa l’invito di Petrocelli al Movimento era stato quello di ritirare la fiducia al governo Draghi. «Questo governo ha deciso di inviare armi all’Ucraina in guerra, rendendo di fatto l’Italia un paese co-belligerante», aveva detto a colloquio con l’agenzia di stampa Agi. «Che senso ha confermare la fiducia a un governo interventista? La maggioranza degli italiani non vuole alcun coinvolgimento del nostro paese in una guerra dagli esiti imprevedibili. Invito tutti i colleghi 5 stelle ad una riflessione su questa proposta». E aveva aggiunto: «Intanto io confermo la mia contrarietà alla fornitura di armi prevista dal Decreto Ucraina, che ci catapulta nel conflitto in corso, complicando enormemente le possibilità di giungere ad un accordo di pace».


La replica del M5s

Dopo poco ore il M5s ha voluto rispondere a tono alle parole di Vito Petrocelli bollando la sua come «una posizione personale». Il capogruppo al Senato, Mariolina Castellone ha detto all’Ansa: «Si vedrà quando ci sarà il voto (sul decreto Ucraina, che sarà esaminato a breve al Senato, ndr). Lui prenderà le sue decisioni. É chiaro che, se voterà in maniera diversa rispetto al gruppo su una fiducia, è un problema. In quel caso sono previste sanzioni, poi vedremo». E infine: «Quelle di Vito sono posizioni personali. Noi stiamo lavorando per dare una mano alla popolazione ucraina e ci siamo impegnati con l’ambasciata ucraina sia per l’invio di aiuti, in particolare farmaci, sia per l’accoglienza dei profughi specie quella dei minori non accompagnati».

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