Agli italiani vietato combattere in Ucraina? L’avvocato di Giulia Schiff: «Non è una mercenaria: perché non è punibile in Italia»

Il caso dell’ex pilota dell’aeronautica militare italiana aveva spinto il ministero degli Esteri a lanciare un richiamo per gli italiani intenzionati a combattere per Kiev. La legge italiana però punirebbe chi organizza il reclutamento e non chi partecipa, dice l’avvocato di Schiff

Giulia Schiff non è una mercenaria e quindi non dovrebbe essere punita dalla legge italiana. Ne è sicuro l’avvocato dell’ex pilota dell’Aeronautica militare italiana, dopo che la Farnesina aveva diffuso un richiamo per chi avesse avuto intenzione di partecipare al conflitto in Ucraina dall’Italia. La vicenda della pilota raccontata dal programma di Italia 1 Le Iene e ripresa da diversi media italiani aveva spinto la Farnesina a chiarire che: «tali condotte possono essere considerate penalmente rilevanti ai sensi della normativa vigente». Ma secondo l’avvocato di Schiff, Massimiliano Strampelli, l’ex pilota dell’aeronautica, espulsa dopo aver denunciato casi di nonnismo, non rientra nei casi citati dagli articoli 244 e 288 del codice penale, cioè quelli dei mercenari e di: «reclutamento non autorizzato nello Stato italiano». Proprio in quest’ultimo caso, spiega Strampelli, a essere puniti dovrebbero essere gli organizzatori del reclutamento. E nel caso di Schiff sarebbe il governo ucraino, visto che l’ex pilota dell’aeronautica ha deciso di combattere come volontaria nelle Forze speciali della Legione internazionale in Ucraina.


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