Il Report dell’ISS sul Covid: aumentano le reinfezioni, Rt ancora sopra l’1

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, l’età mediana dei contagiati sale dai 38 ai 42 anni

Dall’inizio dell’epidemia, sul territorio nazionale sono stati registrati quasi 15 milioni di casi e oltre 150mila decessi. Lo sottolinea il Report esteso dell’ISS, aggiornato al 6 aprile, che riporta i dati della sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus SARS-CoV-2 segnalati sul territorio nazionale all’Istituto superiore di sanità. Dal 6 dicembre 2021 (data considerata di riferimento per l’inizio della diffusione della variante Omicron), i dati evidenziano un aumento del rischio relativo aggiustato da reinfezione tra chi ha contratto il Covid prima di 210 giorni, nei soggetti non vaccinati, nelle donne rispetto agli uomini, nelle fasce d’età più giovani e negli operatori sanitari. I casi di reinfezione che sono stati segnalati tra il 24 agosto 2021 e il 6 aprile 2022 ammontano a 319.005.


L’impatto dei vaccini

La vaccinazione risulta efficace nel prevenire infezioni, ricoveri e decessi: dal 18 febbraio 2022 al 20 marzo, nella popolazione over 12, i non vaccinati presentano un tasso di ospedalizzazione tre volte superiore a quello dei vaccinati con ciclo completo e cinque volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster. Il tasso di ricovero in terapia intensiva dei non vaccinati è il quadruplo di quello registrato tra i vaccinati con ciclo completo da ≤ 120 giorni, e circa otto volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster. Il tasso di mortalità standardizzato per età, relativo alla popolazione over 12, nello stesso periodo risulta circa cinque volte più alto nei non vaccinati, rispetto ai vaccinati con ciclo completo da ≤ 120 giorni (12 decessi per 100.000 ab.) e circa dodici volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (3 decessi per 100.000 ab.). L’efficacia del vaccino nel prevenire l’infezione nel periodo di prevalenza Omicron (a partire dal 3 gennaio 2022) è pari al 47% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 39% tra i 91 e 120 giorni, e 47% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale. Nei soggetti che hanno ricevuto la dose aggiuntiva/booster, la percentuale sale a 66%.


L’indice di trasmissibilità Rt

Il parametro che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva continua ad attestarsi al di sopra dell’unità. Il 29 marzo 2022, l’indice Rt previsionale risultava pari all’1.09%: un calo di 0.15 punti percentuali rispetto alla settimana precedente, quando aveva riportato un valore dell’1.24%. Nell’ultimo monitoraggio settimanale pubblicato ieri, l’Rt è risultato pari a 1,15.

Il Covid-19 nelle ultime settimane

Dal 21 marzo al 3 aprile 2022 sono stati segnalati 952.483 nuovi contagi, 575 dei quali hanno portato al decesso (tale valore non include le persone che avevano ricevuto una diagnosi antecedente al 21 marzo). I decessi tuttavia, così come i casi segnalati, diminuiscono nell’ultima settimana, mentre il numero di ricoveri in terapia intensiva rimane stabile e il numero di ospedalizzazione cresce. L’età mediana dei soggetti segnalati negli ultimi 14 giorni aumenta, passando dai 38 ai 42 anni. Il tasso di incidenza degli ultimi 7 giorni risulta compreso fra 250 e 1.000 casi per 100.000 abitanti in tutte le fasce d’età. Il tasso di incidenza a 7 giorni dei ricoveri appare in diminuzione, fatta eccezione per i più piccoli (under 9) e gli anziani (70-79 anni), in cui aumenta leggermente. La percentuale di casi segnalati con stato clinico iniziale asintomatico non subisce variazioni, rimanendo al 70%. La Regione che presenta più contagi tra il 21 marzo e il 3 aprile risulta essere il Lazio (118.168 casi), seguita da Lombardia (114.284) e Campania (105.672).

Il virus colpisce anche i più giovani

Focalizzandosi sulla fascia d’età che va dagli 0 ai 19 anni, l’ISS riporta 3.418.325 casi dall’inizio dell’epidemia, di cui 16.690 ospedalizzati, 371 ricoverati in terapia intensiva e 53 deceduti. La percentuale dei casi segnalati nella popolazione in età scolare rispetto al resto della popolazione appare diminuita questa settimana, attestandosi al 22%. La maggior parte dei casi nell’ultima settimana (43%) è stato registrato nella fascia 5-11 anni.

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