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Gli studenti bocciano l’alternanza scuola-lavoro durante il Covid: solo il 37% dà un giudizio positivo – Il report

12 Aprile 2022 - 21:05 Ygnazia Cigna
Uno studio di Skuola.net ha evidenziato come il 63% degli studenti non abbia svolto un percorso adeguato a causa della pandemia

In questi due anni di Covid-19, i Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto), ex alternanza scuola-lavoro, sono stati bocciati dagli studenti. Secondo il monitoraggio effettuato dalla testata Skuola.net su un campione di 2.500 studenti del triennio delle superiori, «solo il 37% di loro ha giudicato positivamente l’esperienza di Pcto a cui ha preso parte in questi due anni» di pandemia. Dato che però aumenta per gli studenti che hanno svolto lavori in presenza, ovvero il 20% del campione: in questo caso, il 66% di loro ha espresso gradimento verso l’attività che gli era stata segnata. Uno dei motivi di questa differenza è segnalata dal monitoraggio, il quale ha registrato che «solo il 63% degli intervistati ha potuto svolgere un’attività in presenza, che sulla carta dovrebbe essere curricolare, mentre il 56% degli alternanti si è dovuto accontentare esclusivamente di corsi teorico pratici e il 24% ha sperimentato giusto un po’ di pratica aziendale, associandola a delle simulazioni».

Stando quindi a questi risultati, gli studenti non bocciano a priori i percorsi di Pcto, piuttosto il tipo di attività svolta. Stando al report, solo il 45% del campione ha dichiarato di aver avuto un tutor che lo guidasse in modo adeguato, il 25% ha dichiarato che la guida è stata parziale e il 30% ha denunciato di non aver mai visto il proprio referente. Di coloro che hanno dato un giudizio positivo alla propria esperienza di Pcto, sei su dieci appartenevano al gruppo di chi aveva avuto un referente presente. Infine, un altro dato rilevante è il tema della sicurezza sul lavoro. L‘80% del campione ha detto essersi sentito al sicuro, mentre il restante 20% ha dichiarato di essersi trovato in situazioni che l’hanno preoccupato. Di coloro che hanno definito positiva la propria attività, l’86% apparteneva al gruppo che si era sentito sicuro sul luogo di lavoro.

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