L’allarme dell’Unhcr: «Rischio sfruttamento sessuale per le donne ucraine rifugiate nel Regno Unito»

L’agenzia delle Nazioni Unite ha chiesto a Londra di intervenire sul processo di ospitalità «per impedire che gli uomini single ospitino donne ucraine»

Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) le donne ucraine in cerca di rifugio nel Regno Unito sono a rischio sfruttamento sessuale. L’allarme viene citato dal Guardian, che riporta come l’agenzia abbia chiesto al governo britannico di intervenire sul processo di ospitalità dei rifugiati di guerra. L’obiettivo è «impedire che gli uomini single ospitino donne ucraine» e «sviluppare un processo di abbinamento più appropriato». L’Unhcr invita Londra ad assicurarsi che le donne, molto spesso accompagnate dai loro bambini, siano ospitate solo da famiglie o coppie. Il programma governativo Homes for Ukraine prevede che siano gli stessi host britannici a entrare in contatto con i rifugiati ucraini, affidando a gruppi sui social network non regolamentati il ricollocamento di migliaia di persone. «L’abbinamento fatto senza una supervisione appropriata potrebbe portare a un aumento dei rischi per le donne, che già hanno dovuto affrontare il trauma dello sfollamento, della separazione familiare e della violenza subita a causa della guerra», ha dichiarato un portavoce dell’Unhcr.


Le stesse preoccupazioni sono state espresse dai principali enti di beneficenza per i rifugiati del Paese in una lettera a Michael Gove, il ministro responsabile del programma. «Homes for Ukraine rischia di diventare il Tinder dei trafficanti di sesso», ha detto a The Observer Louise Calvey, il capo della salvaguardia di Refugee Action. Una donna ucraina di 32 anni ha scritto in un’e-mail visionata dal Guardian di aver ricevuto messaggi allusivi da parte di diversi uomini durante la sua ricerca su Facebook di qualcuno che la ospitasse nel Regno Unito. «Un uomo di Londra, più vecchio di me, mi ha proposto di dividere con lui la sua camera da letto, chiedendomi se mi potesse andare bene». Un fenomeno confermato anche da un giornalista del Sunday Times, che su Facebook ha finto di essere una donna ucraina di 22 anni di Kiev alla ricerca di ospitalità. In pochi minuti, un suo post pubblicato sul gruppo di hosting più grande del Paese è stato inondato da messaggi inappropriati da parte di uomini single: «Ho un grande letto, potremmo dormire insieme», scrive un utente, «Sono pronto ad aiutarti e forse tu puoi aiutare me», scrive un altro.


L’intervento dell’Unhcr arriva in un momento già delicato per il governo britannico, criticato dall’opinione pubblica per la lentezza nella concessione di visti ai rifugiati e costretto alle scuse da parte del ministro dell’Interno Priti Patel. Finora, solo 12 mila ucraini sono riusciti a entrare nel Regno Unito. Ma in merito al programma di ospitalità, un portavoce del governo ha commentato: «I tentativi di sfruttamento delle persone vulnerabili sono davvero spregevoli. È per questo che abbiamo sviluppato il programma Homes for Ukraine in maniera tale da avere garanzie specifiche, tra cui una solida sicurezza e controlli di background su tutti gli sponsor, sia da parte del ministero dell’Interno che da parte delle autorità locali». «Le commissioni competenti devono fare almeno due visite di persona a chi vuole ospitare un rifugiato: una prima del suo arrivo e una dopo, per assicurarsi che si senta al sicuro», ha aggiunto il portavoce.

Il Governo ha anche avviato una collaborazione con l’organizzazione Reset Communities and Refugees, proprio per garantire un servizio di matching tra ospitante e ospitato adeguato e sicuro, finanziato e controllato dalle autorità. «Vaglierà l’ammissibilità, valuterà le esigenze e fornirà una formazione agli host per assicurarsi che possano supportare le persone che ospitano». Il programma è attivo da poco più di una settimana.  

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