Il capitano del Battaglione Azov alla Bbc: «Ad Azovstal morti e feriti, civili intrappolati sotto le macerie»

Svyatoslav Palamar: tra i militari 500 feriti gravi, alcuni hanno bisogno dell’amputazione degli arti

Svyatoslav Palamar, capitano del Battaglione Azov, ha rilasciato un’intervista alla Bbc dall’acciaieria Azovstal a Mariupol dove si trova assediato dai russi. «Tutti gli edifici nel territorio di Azovstal sono praticamente distrutti», ha detto Palamar, «lanciano bombe pesanti, bombe ‘bunker-buster‘ che causano enorme distruzione. Abbiamo feriti e morti nei bunker. Alcuni civili rimangono intrappolati sotto gli edifici crollati». Alla domanda su quanti fossero i componenti di Azov ancora nell’acciaieria Palamar ha risposto: «Abbastanza per respingere gli attacchi». Successivamente però ha anche ammesso che tra i militari ci sono 500 feriti gravi, alcuni dei quali hanno bisogno di interventi urgenti come l’amputazione degli arti. «Dopo 52 giorni di blocco e pesanti combattimenti, stiamo finendo i medicinali. E poi conserviamo anche i corpi insepolti dei nostri combattenti che dobbiamo seppellire con dignità nel territorio controllato dall’Ucraina», ha detto Palamar. Che non si fida delle parole di Putin, il quale ha promesso che sarà risparmiata la vita a quelli che si arrendono: «Sappiamo assolutamente che tutte le garanzie, tutte le dichiarazioni della Federazione Russa non valgono nulla». Palamar ha sostenuto che i civili si trovano in aree separate rispetto ai combattenti, in sotterranei che contengono 80-100 persone ciascuno. Gli ingressi ad alcuni bunker sono bloccati da lastre pesanti: «Restiamo in contatto con quei civili che si trovano nelle aree che non possiamo raggiungere. Sappiamo che là ci sono bambini piccoli anche di 3 mesi».


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