Assedio all’acciaieria Azovstal, Mosca alle truppe ucraine: «Arrendetevi, garantiremo l’evacuazione di tutti i civili»

L’esercito russo: «Permetteremo a tutti i civili di abbandonare la città mediante i convogli militari messi a disposizione» dalla Russia. La denuncia dal battaglione Azov: «È tutto distrutto: civili sotto le macerie»

Le forze armate russe hanno nuovamente intimato alle truppe ucraine ancora rimaste nell’acciaieria di Azovstal di arrendersi. È quanto dichiarato da Mikhail Mizintsev, capo del Centro di gestione della Difesa nazionale della Federazione Russa, citato dall’agenzia russa Tass. «Il comunicato viene immediatamente trasmesso alla parte ucraina tramite la vicepremier Iryna Vereshchuk attraverso i canali di comunicazione operativi», ha affermato Mizintsev, sottolineando che il messaggio sarà trasmesso ininterrottamente alle unità ucraine all’interno dell’acciaieria Azovstal mediante i canali radio, ogni 30 minuti. «Malgrado l’assenza di azioni basilari da parte delle autorità di Kiev per salvare il personale militare del loro Paese, e anche rendendosi conto della completa irresponsabilità dei funzionari del regime di Kiev per il previsto triste esito della resistenza nel restante centro di Mariupol’, le forze armate russe, guidate da principi puramente umani, offrono ancora una volta ai militanti battaglioni nazionalisti e mercenari stranieri dalle 14:00 ora di Mosca del 20 aprile 2022, di cessare le ostilità e deporre le armi», ha proseguito Mizintsev, assicurando che la Russia «garantirà il rispetto della Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra» a quanti si arrenderanno. Il colonnello Mizintsev ha poi aggiunto che la Russia garantirà «l’evacuazione sicura di tutti i civili, senza alcuna eccezione, e permetterà loro di evacuare la città mediante i convogli militari messi a disposizione dai russi».


I raid sull’acciaieria, la denuncia dal battaglione Azov: «È tutto distrutto: civili sotto le macerie»

I raid russi sull’acciaieria Azovstal di Mariupol’ sarebbero divenuti sempre più pesanti, a tal punto che l’impianto sarebbe «quasi completamente distrutto», secondo quanto affermato dal vicecomandante del battaglione Azov, Svyatoslav Palamar citato da Nexta tv. È il militare ucraino a rilanciare uno scenario di ecatombe negli attacchi all’acciaieria, nella quale sarebbero asserragliati non solo i soldati ucraini, ma anche diversi civili. Secondo Palamar le «bombe super potenti sono state sganciate sull’impianto, e ci sono civili sono sotto le macerie».


L’allarme prima dell’attacco

Nelle scorse ore, il consigliere del sindaco della città di Mariupol’, Petro Andryushchenko, aveva smentito l’allarme lanciato dal parlamentare ucraino Sergiy Taruta, secondo cui erano rimaste intrappolate sotto le macerie 300 persone, tra cui molti bambini, dopo un bombardamento che ha colpito un ospedale vicino l’acciaieria. Su Telegram, citato dall’agenzia Ukrinform, Andryushchenko ha confermato che la zona circostante il sito è da tempo sotto pesanti bombardamenti, «ma da molto tempo nessuno si nasconde più nella zona, soprattutto nell’edificio dell’ospedale». A rilanciare il tweet di Taruta, che aveva lanciato l’allarme sul bombardamento, era stata anche l’agenzia ucraina Unian. Sulla vicenda mancano però ancora riscontri da parte dei media internazionali. Secondo le informazioni in possesso del deputato, l’edificio colpito ospitava diversi civili rifugiati «perché non ci sono altri posti dove nascondersi in una città distrutta».

Mosca: «Le truppe russe hanno aperto corridoi umanitari»

Il ministero della Difesa russo aveva fissato un ultimatum alle 13, ora italiana, perché le truppe ucraine abbandonassero l’area dell’acciaieria Azovstal, assieme ai civili che erano rimasti con i soldati. Secondo l’agenzia Interfax, le truppe russe hanno aperto un corridoio umanitario così da permettere «il ritiro dei militari ucraini e dei militanti delle formazioni nazionaliste che hanno deposto volontariamente le armi – ha detto ​​il capo del controllo della difesa nazionale russa, Mikhail Mizintsev -. A tale scopo è stato introdotto un regime di completo silenzio, tutte le operazioni militari sono state sospese, le unità delle Forze armate russe e le formazioni della Repubblica popolare di Donetsk sono state ritirate a distanza di sicurezza lungo l’intero perimetro dell’Azovstal».

L’annuncio dell’attacco all’acciaieria Azovstal

L’attacco finale dei russi alla fabbrica Azovstal era iniziato con l’annuncio del comandante delle repubblica popolare di Donetsk Eduard Ballarin e portavoce militare dei separatisti filorussi della regione. Secondo gli ucraini ci sono mille civili all’interno della fabbrica tra cui anche donne e bambini rifugiati nel seminterrato. Nella mattinata il ministero della Difesa russo aveva invitato i combattenti ucraini e stranieri nella fabbrica ad arrendersi entro mezzogiorno (le 11 ora italiana) e a lasciare il sito disarmati tra le 14 e le 16.

Le intercettazioni di Kiev: «Mosca raderà al suolo l’acciaieria»

Intanto il servizio di sicurezza ucraino ha diffuso su Telegram l’intercettazione di una telefonata in cui un militare russo parlerebbe di un ordine della leadership di radere al suolo le acciaierie Azovstal a Mariupol. A riferirlo è l’agenzia Ukrinform. «Nonostante il numero superiore, gli occupanti russi non possono impadronirsi della Mariupol ucraina. Pertanto vogliono radere al suolo l’acciaieria Azovstal, dove i nostri combattenti tengono la difesa». E ancora: «Gli occupanti trascurano il fatto che anche dei civili si nascondono nell’impianto. I russi stanno preparando “sorprese” da tre tonnellate dal cielo».

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