Guterres a Mosca: «Rispetti i corridoi umanitari». Lavrov: «Le armi a Kiev complicano i negoziati»

Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba: «Chieda al Cremlino l’evacuazione di Mariupol»

«Siamo interessati a trovare i modi per creare le condizioni di un cessate il fuoco in Ucraina il prima possibile, dobbiamo fare tutto ciò che è possibile». Così il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres nel corso dell’incontro con il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, tenutosi a Mosca nella mattina di oggi, 26 aprile. Guterres è atteso in giornata al Cremlino per un faccia a faccia con il presidente russo Vladimir Putin. In un’intervista rilasciata ieri 25 aprile alla Associated Press, in vista dell’incontro odierno, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba si è appellato al segretario generale dell’Onu perché vada in pressing su Putin per l’evacuazione della città di Mariupol: «Si tratta di un cosa che l’Onu è in grado di fare». Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha criticato la scelta di Guterres di recarsi a Mosca prima che a Kiev: «Non c’è giustizia e logica in quell’ordine. La guerra è in Ucraina, non ci sono cadaveri nelle strade di Mosca. Sarebbe logico andare prima in Ucraina per vedere la gente lì e le conseguenze dell’occupazione». «Sono venuto a Mosca come messaggero di pace. Il mio piano è strettamente collegato al salvataggio di vite e alla riduzione della sofferenza», ha precisato Guterres al termine dell’incontro con il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, spiegando di aver avuto con lui «un dialogo molto aperto».


«Sono preoccupato dei rapporti di violazioni ripetute dei diritti umani e di crimini di guerra in Ucraina. É chiaro che ci sono due posizioni diverse: secondo la Federazione russa, quello che sta avvenendo è un’operazione militare speciale con un obiettivo non ancora annunciato. Per le Nazioni Unite, l’invasione russa dell’Ucraina è una violazione dell’integrità territoriale. Tuttavia sono fortemente convinto che prima si mette fine alla guerra meglio sarà per tutti», ha aggiunto. A proposito dei corridoi umanitari, ha spiegato che «devono essere rispettati da tutti: ho proposto un gruppo di contatto umanitario con Russia e Ucraina perché questi corridoi siano efficaci e rispettati». «La situazione in Ucraina è il risultato dell’espansione incontrollata della Nato a est», questa, invece, la replica del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in conferenza stampa. «Noi siamo per una soluzione negoziata. Zelensky si è rimangiato quello che aveva chiesto la settimana prima e questo ci rattrista: la parte ucraina non è interessata ai negoziati. Se (gli occidentali, ndr) continueranno a consegnare armi difficilmente i negoziati avranno buoni esiti. Noi siamo pronti a riprenderli se qualcuno presenterà idee interessanti», ha aggiunto precisando poi che, in questa fase, «è prematuro: vogliamo risposte all’ultima variazione del documento inviata 12 giorni fa ma che forse non è stata consegnata a Zelensky, che ha detto di non esserne a conoscenza».


Foto in copertina: EPA/RUSSIAN FOREIGN AFFAIRS MINISTRY

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