Chi dirà addio a mascherine e Green pass dal 1° maggio? Ricciardi: «Mantenere le restrizioni ovunque»

Da domenica le direttive del governo Draghi regoleranno i nuovi obblighi sui due principali strumenti anti Covid finora utilizzati. Rimane il nodo di negozi e posti di lavoro

Mascherine al chiuso? Vanno tenute ovunque. Così il consulente del ministro Speranza, Walter Ricciardi e docente di Igiene Pubblica all’Università Cattolica, mette un freno sull’ipotesi di liberarsi in modo definitivo di uno dei principali dispositivi anti Covid. Dal 1° maggio il governo Draghi sarà chiamato a prendere una decisione anche sulle mascherine. L’obbligo di indossarle al chiuso scadrà il 30 aprile e a quel punto ci sarà da capire se concedere il via libera in tutti i luoghi o se prorogare la direttiva, nella speranza di garantire un’estate il più possibile sicura. Stesso discorso per il Green pass, su cui il professor Ricciardi sembra non avere dubbi: «Anche in questo caso manterrei invariati gli obblighi che ci sono», dice intervistato da La Stampa, «in più a ottobre un richiamo con i vaccini aggiornati servirà per tutti».


Quella di Ricciardi è una linea della prudenza che si mostra ancora più rigida delle intenzioni finora espresse dallo stesso ministero della Salute. L’intenzione dell’esecutivo infatti è allentare in alcuni luoghi e continuare a stringere in quelli più a rischio, prorogando l’obbligo di alcune settimane. Ricciardi è categorico, non è il momento per liberarsi delle protezioni, «e a dircelo sono i numeri» spiega, «e cioè i 140 morti che mediamente fa ancora il virus ogni giorno». E aggiunge: «Siamo in una fase da tenere attentamente sotto controllo. Sarebbe sbagliato pensare che sia tutto finito. Sarà così se staremo attenti, continuando a proteggerci, a monitorare i focolai epidemici oltre che a vaccinarci».


«Non basta proteggere solo i fragili»

Il calo di attenzione che i nuovi allentamenti su mascherine e Green pass, secondo il professore, potrebbero provocare si uniscono «a una campagna vaccinale ormai arenata». Un clima di rilassatezza che, ribadisce l’esperto, «ha l’indicatore nel numero dei morti, ancora tanti». Il rischio è anche la comparsa di nuove varianti. «Sappiamo che quando di virus ne circola molto, come ora, questo replicando muta. Anche creando chimere che fondono parti della più letale Delta con quelle della più contagiosa Omicron. È presto per dire se sia più contagiosa e al contempo clinicamente più severa. Ma anche se così non fosse, la convivenza non va confusa con il lasciare campo libero al virus. Perché anche così com’è rappresenta una minaccia per i fragili e per via del long Covid».

Tra le ipotesi più caldeggiate da una parte della comunità scientifica nelle ultime settimane c’è quella di mantenere l’obbligo di mascherina solo per i soggetti fragili. A questo proposito Ricciardi commenta: «Sento dire che l’importante è proteggere i fragili con la mascherina. Ma chi lo dice non ha capito come funziona una vera strategia di protezione. Per metterli in sicurezza le mascherine dobbiamo indossarle anche noi, perché altrimenti finiremo per riportare il virus nelle loro case. E poi non possiamo pensare di farli vivere blindati nelle proprie dimore».

Sul Green Pass il discorso del professore sembra non cambiare linea. «Si tratta di uno strumento che non ha ancora terminato la sua utilità e che in realtà ha ancora una duplice valenza. La prima, che può essersi attenuata un po’, è quella di incentivare la vaccinazione. Anche se restano ancora quasi sette milioni di italiani che non hanno fatto la terza dose. Ma l’altra funzione è proprio aiutare a proteggere i fragili nella loro vita sociale». Sulle infezioni che però colpiscono anche i vaccinati il professore spiega: «I nuovi e recenti studi dimostrano che i non vaccinati hanno 5 volte maggiori probabilità di trasmettere il contagio rispetto a chi è immunizzato».

Chi potrà togliere la mascherina? La linea del governo

Se una parte di esperti e virologi continuano a predicare per un liberi tutti su mascherine e Green pass, dall’altra il ministero della Salute e l’altra metà di comunità scientifica sembra orientarsi verso una linea della prudenza ancora per un altro mese. Giovedì della prossima settimana la decisione dovrà essere definitiva e quello che per ora le fonti governative, compreso lo stesso ministro della Salute, suggeriscono è che il via libera non potrà essere la soluzione. Per almeno un altro mese le mascherine al chiuso in molte occasioni dovranno essere tenute. Treni, aerei, pullman, metro, bus locali, e ancora luoghi di lavoro esposti al pubblico (ma il nodo è se lasciare discrezione ai datori di lavoro), cinema, teatri, concerti ed eventi sportivi, istituti scolastici saranno con tutta probabilità gli spazi in cui l’obbligo non decadrà. Quali a questo punto i luoghi liberati da mascherina e Green pass?

  • Senza mascherina in negozi e market: se per il lavoratori l’opzione più probabile sarà quella di mantenere l’obbligo, la stessa cosa potrebbe non essere valida per i clienti. Un nodo, vista la contraddizione in termini, ancora da sciogliere che potrebbe essere risolto con la sola raccomandazione rivolta agli utenti di indossare il dispositivo anti Covid.
  • Senza mascherina al bar e ristorante: stesso discorso di market e negozi. Anche in questo caso i dipendenti di bar e ristoranti saranno obbligati a indossare la mascherina ancora per un altro mese, ma la stessa proroga potrebbe non valere per i clienti, che già risultano affrancati dalla direttiva una volta seduti al tavolo per consumare cibi e bevande. La libertà più sarà quella di poter entrare e muoversi negli spazi del locale, bancone compreso, senza dispositivo.

Senza Green pass

Per quanto riguarda il Green pass dal 1° di maggio scatterà con tutta la probabilità una raccomandazione di utilizzo, con un obbligo che decadrà un po’ ovunque. Il provvedimento varrà sia per la versione “base” che per quella “rafforzata”. Non servirà più nessuna Certificazione Verde anti Covid per

  • Entrare nel proprio luogo di lavoro, che sia ufficio, fabbrica o azienda.
  • Sedersi al tavolo di un ristorante nella sala interna o al bancone
  • Assistere a un evento sportivo
  • Partecipare a fiere o convegni

L’unico obbligo che il governo Draghi potrebbe mantenere è quello rivolto ai visitatori di strutture ospedaliere e di residenze per anziani.

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