M5s, nuovo ricorso contro lo Statuto: «Il Movimento è guidato da un manipolo di persone autoproclamatesi dirigenza»

Gli attivisti pentastellati: «Sino all’ultimo abbiamo sperato in un intervento riparatorio di Beppe Grillo in qualità di Garante, ma purtroppo da parte sua c’è stato solo silenzio»

Dopo la “tregua” tra M5s e Beppe Grillo, nel Movimento torna la “guerra” delle carte bollate. E gli attivisti pentastellati oggi, 29 aprile, hanno presentato un nuovo ricorso al Tribunale di Napoli contro lo Statuto del M5s e l’elezione a presidente di Giuseppe Conte. «Abbiamo depositato ufficialmente un nuovo ricorso presso il Tribunale di Napoli assistiti dal nostro legale Lorenzo Borrè, costretti dal perdurare della conduzione illegittima del M5S da parte di un manipolo di persone autoproclamatosi dirigenza», ha spiegato Steven Brian Hutchinson. Si tratta di uno dei tre attivisti dei 5 Stelle che già nei mesi scorsi, assieme a Renato Delle Donne e Liliana Coppola, aveva presentato il primo ricorso contro lo Statuto e, conseguentemente, contro l’elezione di Conte. Secondo Hutchinson, come spiegato all’Adnkronos, «il MoVimento al quale siamo iscritti non doveva essere questo, e i risultati del nuovo corso del M5s condotto in modo oligarchico e vestito da partito sono sotto gli occhi di tutti, e restituiscono la cifra del danno che ha cagionato la nuova ‘dirigenza’ in violazione delle regole interne».


E per questo motivo Hutchinson e altri 7 attivisti hanno presentato un nuovo ricorso al Tribunale di Napoli, spiegando di essere «costretti a ricorrere ancora una volta alla giustizia, per difendere quei valori e quei principi nei quali, insieme a Gianroberto Casaleggio, abbiamo creduto e continuiamo a credere in questi anni e nei quali hanno creduto milioni di altri cittadini come noi». Un nuovo scontro a suon di carte bollate legato anche al «silenzio» dell’altro fondatore del M5s, Beppe Grillo, e ad altre figure di vertice del M5s, contro cui oggi gli attivisti si scagliano, «visto che quello previsto dallo Statuto è oramai inerte da tempo e si muove solo per stipulare contratti». E gli attivisti spiegano ancora: «Sino all’ultimo abbiamo sperato in un intervento riparatorio di Grillo in qualità di Garante, che nell’ultima occasione in cui il Tribunale di Napoli accolse le nostre istanze si dichiarò “condom per la protezione del Movimento”, ma purtroppo da parte sua c’è stato solo silenzio».


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