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Statuto M5s: nuovo simbolo e sede a Roma. Ecco come cambiano i poteri di Beppe Grillo

Le nuove regole grilline presentate da Giuseppe Conte saranno votate ad agosto. C'è anche un comma che vieta l'incontinenza verbale: addio al partito del Vaffa? Il parere delll'avvocato Lorenzo Borré

Il nuovo MoVimento 5 Stelle targato Giuseppe Conte avrà un nuovo simbolo e una sede a Roma. I poteri basilari del Garante, ovvero Beppe Grillo a vita natural durante, rimangono più o meno gli stessi. Ma cambia il suo potere di interdizione sulle delibere. La pubblicazione dell’avviso di convocazione dell’assemblea degli iscritti e del nuovo Statuto svela le novità del nuovo corso in cui il Presidente, cioè Conte, avrà poteri maggiormente definiti e slegati da quelli del Garante (come era formalmente già prima). Ma quelli di Beppe rimangono più o meno gli stessi. Intanto è già il momento del Save the Date: l’assemblea degli iscritti M5s voterà dalle ore 10 alle ore 22 dei giorni 2 e 3 agosto in prima convocazione e dalle ore 10 alle ore 22 dei giorni 5 e 6 agosto in seconda convocazione sulla proposta di modifica dello Statuto.

Il nuovo statuto M5s

A seguito dell’eventuale approvazione del nuovo Statuto, l’assemblea sarà chiamata a votare per l’elezione del Presidente, indicato dal Garante, Beppe Grillo, nella persona di Giuseppe Conte. In caso di approvazione dello Statuto, l’assemblea per la votazione del Presidente verrà convocata già nelle giornate successive. Il nuovo Statuto indica la sede del M5s in via di Campo Marzio 46 a Roma. C’è anche un nuovo simbolo, anzi due. Uno è definito da una «linea di circonferenza color rosso, recante al proprio interno, nella metà superiore del campo, in carattere nero su fondo bianco, la dicitura “MOVIMENTO”, la cui lettera V è scritta in rosso con carattere di fantasia, e, nella metà inferiore del campo, disposte orizzontalmente, cinque stelle a cinque punte di colore giallo, più chiaro nella parte alta e più scuro nella parte bassa, con una linea di contorno scura, lungo la parte inferiore della circonferenza è inoltre inscritta, in modo curvilineo in carattere nero su sfondo bianco, la dicitura “ILBLOGDELLESTELLE».

L’altro invece, posto all’inizio del nuovo statuto, è definito da una «linea di circonferenza color rosso, recante al proprio interno, nella metà superiore del campo, in carattere nero su fondo bianco, la dicitura “MOVIMENTO”, la cui lettera V è scritta in rosso con carattere di fantasia, e, nella metà inferiore del campo, disposte orizzontalmente, cinque stelle a cinque punte di colore giallo, più chiaro nella parte alta e più scuro nella parte bassa, con una linea di contorno scura, nella parte inferiore su sfondo rosso, al centro, la scritta in carattere bianco “2050”». Il documento sancisce che «Il Presidente è l’unico titolare e responsabile della determinazione e dell’attuazione dell’indirizzo politico del MoVimento 5 Stelle», nonché «il rappresentante politico del MoVimento 5 Stelle in tutte le sedi». Inoltre «dirige e coordina la comunicazione delle attività del MoVimento 5 Stelle e degli eletti». Le modalità di elezione: «Il presidente è eletto mediante consultazione in Rete secondo le procedure approvate dal Comitato di Garanzia, e resta in carica per 4 (quattro) anni” ed è “eleggibile per non più di due mandati consecutivi».

I poteri del Garante

E i poteri del Garante, che erano stati causa della rottura tra i due? Alla fine rimangono più o meno gli stessi. Anche nel nuovo Statuto, così come nel vecchio, come recita l’articolo 12, il garante “è il custode dei Valori fondamentali dell’azione politica del MoVimento 5 Stelle e in tale spirito esercita con imparzialità, indipendenza e autorevolezza le prerogative riconosciute dallo Statuto; ha il potere di interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme del presente Statuto». Anche nel nuovo statuto il Garante dovrebbe essere eletto, ma attualmente «resta in carica a tempo indeterminato», così come nelle vecchie regole. E quindi Beppe Grillo rimarrà finché lo vorrà. Nel voto per la sfiducia – e questa è una delle – pochissime novità – però cambia il quorum. Prima si prevedeva il voto di tutti gli iscritti, adesso solo di quelli «aventi diritto al voto».

Anche in questa nuova versione se il Comitato di Garanzia propone la sfiducia a Beppe e perde al voto si deve dimettere in blocco. Cambia anche, in parte, la procedura per sostituirlo: a prendere il posto è un membro del Comitato e non uno del Collegio dei Probiviri. Ma le novità sono altrove: «Le modifiche proposte limitano fortemente il potere d’interdizione che l’attuale statuto attribuisce al Garante in materia di consultazioni degli iscritti e di deliberazioni assembleari: se oggi Grillo può disporre a proprio piacimento la rinnovazione delle votazioni nel caso in cui non ne gradisca l’esito, ponendo l’ipoteca del raggiungimento del quorum della maggioranza degli iscritti per la ratifica della prima deliberazioni, con le modifiche proposte questo potere viene circoscritto alla materia delle modifiche statutarie per quanto concerne le votazioni assembleari, mentre per quel che riguarda le consultazioni la prerogativa viene fortemente ridimensionata in quanto subordinata alla concertazione con il Presidente e in più è limitata a questioni procedurali e non di merito», spiega a Open l’avvocato Lorenzo Borré, patrocinatore di tante cause sugli statuti grillini. «I poteri che rimarranno al Garante sono meramente figurativi, fatta eccezione per l’investitura del candidato Presidente che, con suggestioni risalenti non al Seicento, ma al secolo scorso, nei paesi di oltrecortina, prevede un solo candidato», conclude.

Ora nel M5s è vietato dire parolacce

C’è poi un’altra novità che riguarda la cosiddetta “Cura delle parole”, ovvero la continenza verbale delle espressioni: «La cura delle parole, l’attenzione per il linguaggio adoperato sono importanti anche al fine di migliorare i legami di integrazione e di rafforzare la coesione sociale. Le espressioni verbali aggressive devono essere considerate al pari di comportamenti violenti. La facilità di comunicare consentita dalle tecnologie digitali e alcune dinamiche innescate dal sistema dell’informazione non devono indurre a dichiarazioni irriflesse o alla superficialità di pensiero. Il dialogo profondo, il confronto rispettoso delle opinioni altrui contribuiscono ad arricchire la propria esperienza personale e l’esperienza culturale delle comunità di rispettiva appartenenza», si legge nel comma O della Carta dei Principi e dei Valori.

Nasce anche la Scuola di Formazione del M5s, che «si prefigge la formazione continua e l’aggiornamento permanente specialistico di coloro che si impegnano e che intendono impegnarsi in politica, con particolare attenzione ai giovani». La scuola si fissa anche «l’obiettivo di fornire la formazione permanente e l’aggiornamento dei portavoce eletti e degli amministratori locali e di tutti coloro che rivestono incarichi pubblici». Infine, anche Conte può perdere il posto, ma per lui, come per il Garante, ci vuole un ok all’unanimità: «Il Comitato di garanzia delibera all’unanimità la sfiducia al presidente o al garante; la sfiducia, è condizionata alla conferma da parte dell’Assemblea».

La mediazione per le liti tra iscritti

Nel nuovo Statuto spunta ache una nuova procedura per la risoluzione delle controversie interne, all’articolo 23 che si intitola proprio “Mediazione – Clausola arbitrale”: «Qualsiasi controversia -si legge- che dovesse insorgere tra gli Iscritti, i Gruppi territoriali, gli Organi Associativi e/o i loro componenti e l’Associazione, aventi ad oggetto diritti disponibili relativi al rapporto associativo, comprese le controversie relative alla validità di delibere degli Organi associativi ed inclusi i reclami avverso le decisioni del Comitato di Garanzia, sarà oggetto di un preventivo tentativo di conciliazione da svolgersi, senza obbligo di procedura, avanti ad un mediatore estratto a sorte tra i mediatori iscritti nell’elenco dei mediatori del MoVimento 5 Stelle predisposto e tenuto dal Comitato di Garanzia».

«Qualora il procedimento di mediazione non si concluda con la conciliazione della controversia, e sempre che la materia non sia di inderogabile competenza dell’Autorità giudiziaria, la controversia sarà devoluta alla decisione di un Collegio Arbitrale composto da tre Arbitri dei quali uno nominato dal Garante, previo parere favorevole del Presidente, uno nominato dalla parte ed il terzo, con funzione di Presidente, nominato dagli Arbitri così nominati. In caso di mancato accordo sulla nomina del terzo Arbitro, alla nomina provvederà il Presidente del Tribunale nella cui Circoscrizione è posta la sede legale dell’Associazione, su istanza dell’interessato più diligente».

«L’arbitrato sarà rituale ed il Collegio arbitrale potrà provvedere anche in ordine alle spese e competenze nonché alle controversie relative alla presente clausola ed agli eventuali provvedimenti cautelari. Il Collegio arbitrale dovrà pronunciarsi nel termine di 90 (novanta) giorni dall’inizio della procedura o nel diverso termine concordato tra le parti e qualora il lodo non fosse pronunciato entro il termine fissato o concordemente prorogato le parti saranno libere di adire il Tribunale competente. Competente in via esclusiva ed inderogabile sarà il Tribunale nella cui Circoscrizione è posta la sede legale l’Associazione. b) La modifica, ovvero la soppressione della presente clausola dovrà essere approvata con la maggioranza assoluta degli Iscritti al MoVimento 5 Stelle aventi diritto di voto».

Il nuovo Statuto M5s – Il testo completo

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