1° maggio, Mattarella: «Inaccettabile dover associare il lavoro alla morte. Non possiamo più sbagliare» – Il video

In occasione della giornata dedicata ai lavoratori, il presidente della Repubblica ha parlato di investimenti necessari per un sistema «che da Nord a Sud non lasci più indietro nessuno»

Strumento di progresso e non un letale gioco d’azzardo. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 1° maggio ha parlato del lavoro e del diritto alla sicurezza. «L’obiettivo di più lavoro non può tradursi in più incidenti sul lavoro», ha continuato Mattarella anche in riferimento ai casi di decessi registrati nelle ultime settimane. «Per queste ragioni occorre uno sforzo eccezionale. L’impegno per la ripresa è, insieme, impegno per per migliorare le condizioni produttive e per battere la tragedia delle morti sul lavoro». L’obiettivo citato dal presidente è quello di arrivare a «zero morti», sottolineando ancora «l’inaccettabilità, specie per i più giovani, di dover associare la prospettiva di lavoro con la dimensione della morte». Un sistema che non lasci più indietro nessuno è il piano che il presidente Mattarella esorta a realizzare per il futuro prossimo: «Costruire, con nuovi lavori, un welfare rinnovato, sempre più vicino alla persona. Sono necessari investimenti nella formazione, nella scuola, nella ricerca, nella cultura. Alla Repubblica serve il lavoro di tutti: di donne, di giovani, di ogni parte d’Italia».


«Non possiamo sbagliare»

Il presidente della Repubblica ha poi parlato della situazione economica e sociale del nostro Paese con un particolare riferimento al rischio inflazione. «Sappiamo che sul terreno della condizione economica non mancano sfide come l’inflazione, dovuta ai rincari dell’energia e delle materie prime. Non possiamo permetterci di sbagliare», ha detto, «i due terzi della domanda dipendono in Italia dai consumi delle famiglie. A loro dobbiamo guardare». Il riferimento ulteriore poi è stato al Pnrr: «Basta slogan e pause. La nuova fabbrica del Paese deve saper tenere insieme funzione sociale dell’impresa, innovazione e produttività, crescita dell’economia e dignità del lavoro. Il domani non aspetta», ha esortato il presidente.


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