Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta parla oggi in un’intervista rilasciata a Repubblica del pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea e sulla divisione che ha portato al rinvio di sei mesi per l’embargo del petrolio: «L’Europa si blocca quando regole come quelle attuali consentono a un singolo Paese di esercitare il diritto di veto. L’Ungheria di Orbàn, per fare un esempio non casuale, ha facoltà di farlo ogni volta che ritiene. Come se in Italia, dopo una decisione del governo nazionale, arrivassero le Marche e dicessero: “fermi tutti”. Non si può andare avanti così». Per Letta è «urgente che la Ue assuma le decisioni per svoltare. Gli anglosassoni dicono: when in trouble, go big. Ecco, quando le cose si fanno difficili bisogna rilanciare». E un segno della svolta c’è già: «Il fatto che i presidenti o primi ministri dei principali cinque Paesi europei – Italia, Germania, Francia, Spagna e Polonia – stiano valutando una missione comune a Kiev è un segno di leadership e sarebbe la dimostrazione che non c’è alcuna subalternità agli Stati Uniti. I quali, comunque, non vanno certo biasimati per la loro azione e il loro sostegno agli aggrediti».
Il segretario ne ha anche per l’alleato Conte e i distinguo del M5s sulle armi: «L’unico limite che vedo è quello che è stato superato da Boris Johnson quando ha ipotizzato che le armi fossero usate per un contrattacco sul territorio russo. Quello è sbagliato ed è un confine da non oltrepassare». Infine, nel colloquio con Stefano Cappellini Letta parla anche dell’intervista di Lavrov su Rete4 e delle molte polemiche sui talk show e i loro ospiti: «Consiglierei di dare un’occhiata alle trasmissioni di Paesi paragonabili al nostro. In nessuno si discute come da noi, nessuno mette le due tesi a confronto, il russo e l’ucraino, perché non si possono mettere sullo stesso piano aggressore e aggredito, non sono due partiti politici rispetto ai quali applicare la par condicio. Solo da noi a Lavrov è concesso di fare un comizio. Solo da noi».
Leggi anche:
- Arrivano le scuse di Putin a Bennett per l’uscita antisemita di Lavrov: «Al fianco di Israele nel ricordo delle vittime dell’Olocausto»
- Il dietrofront della tv russa dopo Lavrov: «Il nazismo non è per forza antisemita, può essere anche antirusso» – Il video
- Il sospetto del Copasir: «Nelle tv italiane giornalisti a libro paga di Putin»
- Letta: «I leader europei a Kiev e poi da Putin per la pace. La tv? Libertà di informazione diversa dalle bugie»
- Lavrov: «La Russia non vuole una guerra in Europa, ma stop al dominio Usa nel mondo. Crisi alimentare? È Kiev a bloccare il grano nei porti»
- Russia, il ministro Lavrov: «Le relazioni con la Cina saranno più strette. L’Occidente sta diventando dittatore»
- Il manifesto satirico di Enrico Letta affiliato al battaglione Azov è stato preso troppo sul serio
- La risposta di Letta al viaggio (da confermare) di Salvini a Mosca: «Va dove gli batte il cuore»
- 25 aprile, le due piazze di Milano. Il corteo colorato con le donne ucraine e le contestazioni a Letta: «Servo della Nato» – I video
- E Letta blastò Diego Fusaro: botta e risposta su pace e armi all’Ucraina
- Ucraina, Letta: «Sanzioni? Già devastanti, non serve fare rilancio. Il grande pericolo è che Putin ci ricatti»
- Il presidente di Israele: «Da Lavrov bugie che sanno di antisemitismo». Mosca: «I loro mercenari combattono con Azov»
- La Russia difende Lavrov e accusa ancora Israele: «Sostengono il regime neonazista in Ucraina»
- La Russia risponde a Draghi: «L’intervista a Lavrov voluta dai giornalisti. I politici italiani prendono in giro il pubblico»