L’appello del comandante dei marines ucraini nell’Azovstal: «È come un reality infernale: il tempo stringe, non lasciateci morire»

Il comandante della 36esima brigata dei marines dell’esercito ucraino: «Si è fatto tutto il possibile per salvare i civili, chiediamo a tutti di fare il massimo sforzo per evacuare anche i militari»

«È come se ci trovassimo in un reality show infernale, dove noi siamo i militari, combattiamo per le nostre vite, tentiamo ogni possibilità per salvarci, e il mondo intero sta solo a guardare una storia interessante. L’unica differenza è che questo non è un film e noi non siamo personaggi di fantasia». È la richiesta di aiuto scritta in un post su Facebook dal maggiore Serhiy Volyna, della 36esima Brigata Marina Separata in Ucraina, attualmente bloccato nell’acciaieria Azovstal di Mariupol’ con le truppe del reggimento Azov. Volyna, nel post, scrive che è sorpreso dal «cinismo umano senza confini», perché «esistono regole comuni, uguali per tutti e certificate, ma non funzionano». E nel post, Volyna ha aggiunto: «Spero in un miracolo, spero che le forze superiori (nel senso generale del termine) riescano a trovare un modo per salvarci. Aspettiamo il vostro intervento, ma il tempo stringe e il tempo è la nostra vita». E il messaggio del generale si conclude con un resoconto delle evacuazioni dei civili odierne e un appello: «Anche oggi (i russi) hanno rifiutato la resa, alzando bandiera bianca solo tatticamente, per permettere l’evacuazione dei civili. Il bilancio odierno è di tre soldati uccisi e sei feriti. Si è fatto tutto il possibile per salvare i civili, chiediamo a tutti di fare il massimo sforzo per evacuare anche i militari. Gloria all’Ucraina!».


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