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I sospetti di Fratelli d’Italia sul «Boia chi molla» del sindaco forzista di Rieti: «Fuoco amico?»

La sparata del sindaco di Rieti, con un passato nella destra ma iscritto a Forza Italia, alimentano i sospetti nel partito di Giorgia Meloni di un tentativo, l'ennesimo di affossare FdI in ascesa

Più delle indignazioni inevitabili degli esponenti dem locali e nazionali sull’uscita del sindaco di Rieti con il suo grido di battaglia «Boia chi molla», a fare rumore sono i sospetti di una “polpetta avvelenata” che serpeggiano tra le fila di Fratelli d’Italia, tanto a Rieti, dove si voterà a giugno per il rinnovo del Consiglio comunale, quanto a Roma. Anzi è proprio nella capitale che i dubbi corrono più rapidi, con i dirigenti più vicini a Giorgia Meloni che si domandano: ma non sarà una mossa contro di noi? Proprio ora, nel momento di massimo sforzo di accreditamento di Fratelli d’Italia come forza presentabile di governo? Alla convention di Milano, la leader di FdI ha provato anche a scherzarci su a proposito dei continui accostamenti tra i suoi militanti e le «camice nere».

Antonio Cicchetti ha iniziato la sua lunga carriera politica nel Fronte della Gioventù, per passare poi al Movimento sociale. Che sia di destra è chiaro, ma che sia di Forza Italia non è dettaglio secondario per i dirigenti di FdI. Soprattutto in questa fase storica, quando nel centrodestra i veleni stanno intossicando ogni mossa dei rispettivi leader. E il fatto che Cicchetti abbia voluto fare quell’uscita con il «Boia chi molla» proprio a un appuntamento elettorale del candidato sindaco di Fratelli d’Italia, Daniele Sinibaldi, in teoria appoggiato da tutta la coalizione di centrodestra, alimenta come benzina sul fuoco i sospetti di chi vede un tentativo di «fuoco amico».

Un cenno tra le righe lo fa il capogruppo meloniano alla Camera, Francesco Lollobrigida, il primo a commentare la vicenda del suo partito: «Stupisce che partiti che governano a livello nazionale con Forza Italia, partito del quale Antonio Cicchetti è esponente, tentino di coinvolgere in una astrusa polemica il giovane candidato sindaco Daniele Sinibaldi di Fratelli d’Italia – dice Lollobrigida parlando al Pd, perché Forza Italia intenda – Antonio Cicchetti non ha mai aderito al nostro partito e la sua esternazione non è rappresentativa della manifestazione di oggi, ma probabilmente frutto di reminiscenze storiche della sua gioventù che nei Moti di Reggio Calabria ebbe un momento di coinvolgimento emotivo. Nella coalizione che sostiene Daniele Sinibaldi le forze democratiche anche civiche sono tutte ben distanti da nostalgismi ed estremismi come ho io stesso avuto modo di sottolineare nel mio intervento».

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