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Draghi dopo il vertice con Biden: «D’accordo per una pace non imposta all’Ucraina. Ma Kiev dia esempio sullo sblocco dei porti» – Il video

11 Maggio 2022 - 17:30 Antonio Di Noto
La Russia «non è più Golia» dice il premier italiano da Washington, quindi non più «invincibile» in questa fase della guerra in Ucraina. Ma anche Kiev dovrebbe dare segnali di apertura al dialogo con Mosca, a cominciare dallo sblocco delle navi cariche di grano ferme nei porti ucraini

Nel suo secondo giorno di visita negli Stati Uniti, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato in conferenza stampa dall’ambasciata italiana a Washington. Il premier si è subito espresso riguardo il prosieguo della guerra in Ucraina, dichiarando: «Occorre continuare a sostenere l’Ucraina e fare pressioni su Mosca, ma bisogna iniziare a chiedersi come costruire la pace attraverso il percorso negoziale. Questa pace dev’essere la pace che vuole l’Ucraina, non una imposta da terzi. È l’Ucraina che definisce cos’è una vittoria».

«In questa fase della guerra la Russia non è più invincibile»

Secondo Draghi è possibile assecondare le richieste di Kiev poiché «la guerra ha cambiato fisionomia. Inizialmente era una guerra in cui si pensava ci fosse un Golia e un Davide, essenzialmente di difesa disperata che sembrava anche non riuscire. «Oggi» – ha continuato il premier – «il panorama si è completamente capovolto, certamente non c’è più un Golia. Quella che sembrava una potenza invincibile sul campo e con armi convenzionali si è dimostrata non invincibile». Alla luce di ciò, «è necessario sedersi tutti attorno a un tavolo per i negoziati», tenendo ben presente che «bisogna cercare la pace, chiunque siano le persone coinvolte l’importante è che cerchino la pace, non di affermazioni di parte» ha specificato il premier rispondendo a una domanda su quale ruolo l’Italia si attribuisce in questa guerra.

Il rischio della crisi alimentare

Draghi, ha indicato nella risoluzione della crisi alimentare che la guerra in Ucraina sta esacerbando un possibile primo punto di mediazione per raggiungere la pace: «Con Joe Biden abbiamo parlato della crisi alimentare provocata dal blocco di grani vari dall’Ucraina perché i porti sono bloccati. Lavrov ha detto che sono bloccati perché i porti sono minati. Questo può essere un primo esempio di dialogo che si costruisce tra le due parti per salvare decine di milioni di persone». Secondo il premier è importante «insistere perché si crei questo tavolo di pace» operazione che significa che «i contatti devono essere riavviati a tutti i livelli, bisogna essere capaci non di dimenticare, perché ciò è impossibile, ma di guardare al futuro».

Il pagamento del gas in rubli è «una zona grigia»

Il premier ha poi parlato delle strategie italiane e statunitensi per affrontare la crisi energetica. «Ho parlato col presidente Biden di come affrontare il problema dell’energia. Problema che va affrontato insieme» he spiegato Draghi, che ha continuato: «Ho ricordato a Biden la possibilità di mettere un tetto al prezzo del gas anche se l’amministrazione Usa sta riflettendo più su un tetto al prezzo petrolio». Del tema «ne riparleremo» ha detto il Presidente del Consiglio che ha però specificato che «tutto ciò non deve andare a detrimento degli investimenti sulle rinnovabili e degli obiettivi di transizione ecologica. Questo vuol dire un forte aumento degli investimenti nelle rinnovabili».

Draghi si è poi detto «fiducioso» che i rifornimenti di gas dalla Russia non verranno interrotti per una ragione che lui stesso ha definito «stupida forse» ovvero che la questione dei pagamenti in rubli è una «zona grigia». Il Presidente del Consiglio ha chiarito che «non c’è nessuna dichiarazione ufficiale che dica che i pagamenti [in rubli] violino le sanzioni». Al riguardo, ha fatto anche notare che «il più grande importatore, la Germania, ha già pagato in rubli la maggior parte degli importatori di gas hanno già aperto conti in rubli».

L’incontro con Biden alla Casa Bianca

Ieri il premier ha incontrato il presidente americano Joe Biden. I due leader hanno ribadito la vicinanza dell’Italia e degli Stati Uniti, specialmente in questo momento in cui l’Europa è scossa dalle conseguenze della guerra in Ucraina, ribadendo che i due Paesi si impegnano a perseguire la pace. Biden ha rimarcato il ruolo «fondamentale» che il Primo Ministro italiano ha svolto nel coordinamento delle azioni di Nato e Ue: «Era difficile credere che andassero di pari passo, era più probabile che si dividessero ma tu sei riuscito a farle andare all’unisono».

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