Gas, balzo dei prezzi con il rallentamento dei flussi dall’Ucraina. Snam: «Per ora niente interruzioni»

Ma la società prevede per tutto il 2022 una «flessione della domanda» rispetto all’anno precedente

Continuano a crescere i prezzi del gas naturale in Europa a causa delle preoccupazioni per le forniture dalla Russia in transito dall’Ucraina verso Occidente. Il contratto di riferimento per le forniture ha infatti fatto registrare una crescita del 9%, a 102,50 euro. Per quanto riguarda l’Italia, la Snam, uno dei principali operatori europei nel trasporto e nello stoccaggio di gas naturale, ha reso noto che i flussi dalla Russia «continuano senza interruzioni, al momento». L’azienda ha sottolineato che «l’incertezza e il timore di possibili implicazioni sul fronte degli approvvigionamenti hanno innescato una significativa crescita dei prezzi del gas e del petrolio». La società italiana specializzata nel trasporto, nello stoccaggio e rigassificazione del metano ha poi aggiunto che per l’intero 2022 è prevista una «flessione della domanda di gas rispetto al 2021», dovuta principalmente «all’effetto dell’aumento dei prezzi energetici nel settore industriale e alle temperature attese meno rigide rispetto a quelle registrate lo scorso anno».


Intanto Mosca ha sanzionato una società controllata tedesca di Gazprom operante nel commercio del GNL, sequestrata dalla Germania. Da Berlino, il portavoce del ministero dell’Economia ha affermato che sta «valutando questi annunci» in attesa di ulteriori dettagli, sottolineando però che «la sicurezza dell’approvvigionamento è attualmente garantita, ed è costantemente tenuta sotto controllo». Secondo quanto riportato da Reuters che cita i dati dell’operatore slovacco TSO Eustream, i flussi di gas russo verso Slovacchia attraverso l’Ucraina risultano essere aumentate. Nello snodo di Velke Kapusany, infatti, il flusso registrato è stato di circa 856.922 megawattora (MWh) al giorno, rispetto alla media di circa 732.837 MWh al giorno rispetto ai giorni scorsi.


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